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CINEMAMBIENTE 27 - Il programma di domenica 9


CINEMAMBIENTE 27 - Il programma di domenica 9
Nella giornata finale del Festival Cinemambiente, le proiezioni prenderanno il via nel pomeriggio con l’omaggio a Bruno Bozzetto (ore 15:30, Cinema Massimo – Sala Soldati), regista insignito quest’anno dal Festival del Premio Stella della Mole green. Nel corso di un evento speciale adatto a grandi e piccoli, verrà proposta una selezione di cortometraggi firmati dal maestro dell’animazione nell’arco di un quarantennio: Sapiens?, ultimo film realizzato dal regista, Una vita in scatola (1967), Il Signor Rossi a Venezia (1974), Mister Tao (1988), Cavallette (1990), Big Bang (1990), Neuro (2004), Il bello della differenza (2006).
Sempre nel pomeriggio, verranno presentati gli ultimi quattro titoli del Concorso cortometraggi (dalle ore 16:30, Cinema Massimo – Sala Cabiria). By Asian Power Plants dello svedese Pelle Wichmann, itinera in diversi Paesi asiatici stazionando davanti alle centrali a carbone e intervistando le persone del luogo. Le loro risposte si intrecciano in una testimonianza corale sul dilemma della nostra epoca: come assicurarci energia salvaguardando il Pianeta? Pouring Water on Troubled Oil, del regista anglo-iraniano Nariman Massoumi, ci riporta al 1951, quando Dylan Thomas fu ingaggiato dalla Anglo-Iranian Oil Company per scrivere il testo di un filmato propagandistico che non vide mai la luce, ma fu per il poeta gallese occasione di un viaggio in Iran, raccontato in carteggi privati. Restituiti dalla voce fuori campo dell'attore Michael Sheen, i testi di Dylan Thomas si uniscono nel film a immagini d’archivio, disegnando con empatia il ritratto di un Paese povero, percorso da forti tensioni per lo sfruttamento straniero della propria grande risorsa, l’“oro nero”, che difatti – nonostante i tentativi degli inglesi di mantenere la concessione versando, come dice il poeta, “acqua sul petrolio agitato” – di lì a poco verrà nazionalizzato.
Film ibrido che mescola documentario, animazione e sperimentazione, Ingresso animali vivi, del regista e artista croato Igor Grubić, ci porta nelle stazioni di sosta un tempo usate per il bestiame proveniente dall’Est Europa e destinato al mercato alimentare italiano, oggi spazi di morte spettrali. A Black Hole near Kent County, di Hannah Schierbeek, ispirato a esperienze della stessa regista, è un giallo ambientato nel freddo inverno del Midwest, dove la protagonista, Julie, lavora come fattorina, mentre tenta di scoprire la causa della misteriosa malattia che affligge lei e le acque della sua città. Le proiezioni saranno seguite da un incontro con Nariman Massoumi, regista di Pouring Water on Troubled Oil.

Ancora nel pomeriggio, viene presentato un titolo della sezione Made in Italy, Un paese ci vuole. Zavattini, Luzzara e il Po (ore 17:00, Cinema Massimo – Sala Soldati), di Francesco Conversano e Nene Grignaffini. Viaggio scandito da un reading dei versi dedicati da Zavattini a Luzzara, il suo paese natale immortalato dalle fotografie di Paul Strand, il film sottolinea l’importanza di riscoprire il valore del senso di comunità e di appartenenza a un territorio, che, come quello lungo le rive del fiume Po, oggi va preservato soprattutto dagli effetti dell’emergenza ambientale. La proiezione sarà seguita da un incontro con Francesco Conversano, regista.
Nel secondo pomeriggio verrà presentato il penultimo titolo della sezione non competitiva Panorama, Landshaft (ore 18:30, Cinema Massimo ‒ Sala Cabiria), di Daniel Kötter, resoconto di un viaggio in una tormentata regione di confine, il Nogorno-Karabakh conteso tra l’Armenia e l’Azerbaigian. Lungo il percorso in mezzo alle montagne che dal Lago Sevan conduce alla miniera d’oro di Sotk, dal 2020 controllata dall’Azerbaigian, il regista lascia che sia il paesaggio – vero e spettacolare protagonista del film – a raccontarsi e a mostrare la complessa situazione geopolitica di un territorio segnato dall’estrattivismo, dalla guerra, dagli sfollamenti. Il film segue da lontano il flusso della vita di umani e non umani, soffermandosi soprattutto sulle conversazioni di coloro che si chiedono a chi appartenga realmente quella terra e quale delle due parti in lotta prevarrà a loro spese.

Il Festival si chiuderà in serata con la cerimonia di premiazione (ore 19, Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana) e con la proiezione di Voyage au Pôle Sud (ore 21:00, Cinema Massimo – Sala Cabiria) di Luc Jacquet, in sala dal 13 giugno con la distribuzione di Movies Inspired. Oltre trent’anni dopo la sua prima spedizione in Antartide, nel 1991, il regista Premio Oscar di La marcia dei pinguini torna là dove tutto per lui era cominciato, addentrandosi ancora una volta in quella regione magnetica che continua a richiamare a sé chi l’ha conosciuta. Viaggio intimo e personale raccontato dalla voce dello stesso regista, il film restituisce la potenza e la maestosità del paesaggio con essenziali e stupefacenti immagini in bianco e nero, realizzate con tre direttori della fotografia (Christophe Graillot, Jérôme Bouvier e Sarah Del Ben), che si compongono in una narrazione iniziatica da condividere con lo spettatore. L’invito è a entrare nel cuore di una natura selvaggia e grandiosa, in un luogo di ineffabile bellezza che supera e trascende l’essere umano, che non può essere persa e che va protetta prima che sia troppo tardi.
In contemporanea, verranno proposti gli ultimi due titoli della sezione Made in Italy (dalle ore 19:00, Cinema Massimo – Sala Soldati). Quello che resta di Gianfranco Piazza, immerge lo spettatore nel cuore della Sicilia, tra le montagne delle Madonie, in un territorio scarnificato e spopolato in cui un giovane pastore cerca il suo posto nel mondo, i telescopi elettronici scrutano il cielo a caccia di asteroidi e i grifoni vengono riportati nel loro habitat di un tempo. Anche La ricomparsa delle lucciole, di Cristiano Giamporcaro, si addentra nell’entroterra siciliano, in un paesaggio rurale ancora relativamente risparmiato dal devastante passaggio dell’uomo e delle sue necessità di sviluppo, esplorando, attraverso gli occhi di un bambino e di un anziano, luoghi e realtà in cui il tempo sembra essersi fermato. Le proiezioni saranno seguite da un incontro con i registi.

Sempre in serata, la sezione Panorama si concluderà con I Am the River, the River is Me (ore 20:30, Cinema Massimo ‒ Sala Soldati), di Corinne Van Egeraat e Petr Lom. Protagonista, a pieno titolo, del film è il fiume Whanganui, in Nuova Zelanda, considerato sacro dalla popolazione Maori e primo corso d’acqua al mondo a cui sia stata riconosciuta una personalità giuridica ambientale. Il lungometraggio lo ridiscende in un viaggio di cinque giorni in canoa con il guardiano maori del Whanganui, Ned Tapa, alla guida di un gruppo composto da suoi parenti e amici, da alcuni attivisti australiani e dalla troupe cinematografica. A partire dal procedimento legale che ha, insieme, tutelato il fiume sotto il profilo ambientale e istituzionalizzato le credenze maori, il film è un invito a condividere questi valori e a considerare le ricchezze del mondo naturale come beni non da possedere e sfruttare, ma da curare e proteggere.

GLI EVENTI ALL’APERTO. Due gli eventi extracinematografici all’aperto dell’ultima giornata del Festival. Il primo appuntamento è con il cooking show ecogastronomico (a partire dalle ore 14.30, in Via Montebello nel tratto tra via Po e via Verdi; in caso di pioggia al Laboratorio dei Xché, in via Gaudenzio Ferrari 1), di cui saranno protagonisti quattro rinomati chef piemontesi. Christian Mandura, chef dello stellato “Unforgettable” di Torino, Antonio Chiodi Latini, chef patron del ristorante omonimo torinese, Giuseppe Rambaldi, chef del suo “Cucina Rambaldi” di Villar Dora, Juri Chiotti, chef di “Reis” in Borgata Chiot Martin, si succederanno nel corso del pomeriggio illustrando il loro modo di fare cucina sostenibile ed esibendosi nella preparazione live di un piatto che esprime la filosofia di ciascuno di loro. Il cibo preparato verrà poi degustato dai partecipanti all’incontro (massimo 50 persone per ogni sessione; ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito del Festival).
Sempre nel pomeriggio (dalle ore 16.00) davanti al Cinema Massimo, sarà allestita un’area di scambio di talee, in cui sarà possibile offrire e ricevere rami, piccioli di foglia, parti di radici o di bulbi da interrare o mettere nell’acqua per fare crescere nuove piante. L’iniziativa, organizzata da Casacomune in collaborazione con Binaria Centro Commensale e l’Associazione Il filo d’erba - Vivaio, Libreria e Comunità famiglie di Rivalta (TO), diretta alla diffusione dell’amore e della cura per le piante, sarà occasione per appassionati e curiosi di scambiare conoscenze e consigli utili per le proprie “foreste” casalinghe.

L’ECOLETTURA. Nei mesi scorsi CinemAmbiente, Casacomune e Libreria Binaria Centro Commensale hanno organizzato la rassegna di libri e ambiente Ecoletture, che prosegue nell’ultima giornata del Festival con la presentazione del volume AntropoCine, lo schermo verde. Manuale di percorsi e idee per un Italian Ecocinema (ore 17:00, The Heat Garden), scritto dal ricercatore e giornalista Marino Midena e pubblicato da Altreconomia. Inserito nel filone critico dell’ecocinema, il libro analizza oltre trecento film della produzione italiana, dalle origini al 2023, per scoprire il pensiero green che attraversa opere e autori e prospettare un possibile riposizionamento del nostro cinema alla luce della gravità delle attuali crisi sociali e ambientali. Con l’autore, interverrà all’incontro il giornalista Carlo Griseri.

08/06/2024, 11:22