BIF&ST 16 - In concorso l'esordio di Umberto Contarello
Un uomo aggrappato ai successi del passato si trova a fare i conti con un presente nostalgico e solitario. Una storia dolce e malinconica, ma che lascia luce alla speranza. È “
L’Infinito”, il film d’esordio alla regia di Umberto Contarello, co-sceneggiato e prodotto da Paolo Sorrentino con Numero 10, The Apartment una società del gruppo Fremantle, UMI Films e distribuito in Italia e all’estero da PiperFilm e che verrà proiettato in anteprima in concorso al BIF&ST di Bari mercoledì 26 marzo.
La vita di uno sceneggiatore di un certo successo crolla come un terremoto dal quale sopravvive a fatica, lasciandolo senza nulla. “L’infinito” racconta il trascorrere dei giorni vagabondi e dolenti di questo superstite che tenta di ricostruire un senso all’esistenza. Tenta di ritrovare un lavoro sebbene la sua carriera sia in irreversibile declino, tenta di riconquistare il rapporto con sua figlia spazzato via dal recente divorzio, tenta di aiutare una giovane sceneggiatrice di talento. Si adatta alla sua nuova casa, vuota e troppo spaziosa per la sua solitudine, si occupa delle incombenze burocratiche da cui era sempre fuggito. Alle volte piange e alle volte sorride delle cose assurde che accadono a chi vaga la vita senza una meta. Il caso gli regala fugaci incontri con persone sconosciute. L’unica compagnia stabile è una certa malinconia leggera come l’assenza di gravità degli astronauti e affiora anche una speranza sottile come un suono lontano. Alla fine di questi giorni scoprirà che la vita era crollata molto tempo prima e non si ricostruisce. Ma, saldati i conteggi e pagati i debiti, scopre che c’è in agguato un futuro anche per lui.
«Un mercoledì solenne come un semaforo, durante una telefonata pomeridiana con Paolo, a un certo punto, dopo la mia lagna delle depressioni allo stato iniziale, come fosse la cosa più normale del mondo, Paolo mi dice all’improvviso che “stavolta” l’avrei girato io un film che avremo scritto insieme e che lui avrebbe prodotto. Con l’incoscienza degli uomini adulti incoscienti accettai e ci accordammo sul fare un film libero e intimo. Ma un film su cosa? Su di te, visto che farai anche il protagonista».
Nasce così l’idea de “L’Infinito”, di cui è interprete principale lo stesso Umberto Contarello nel ruolo di “Umbe”, insieme a Eric Claire, Carolina Sala, Margherita Rebeggiani, Lea Gramsdorff, Stefania Barca, Alessandro Pacioni, Tahnee Rodriguez, Lena Guerre, con Bruno Cariello, con la partecipazione di Manuela Mandracchia, Tony Laudadio, Antonio Piovanelli e con l’amichevole partecipazione di Dario Cantarelli.
La fotografia è a firma di Daria D’Antonio, il montaggio di Federica Forces, le musiche originali di Danilo Rea, la scenografia di Erika Aversa, i costumi di Olivia Bellini.
Umberto Contarello, 66 anni, padovano, laureato in filosofia, al suo debutto nella regia, con Paolo Sorrentino ha già firmato i copioni “This Must Be The Place”, “La grande bellezza” e “Loro”. Nel corso di una lunga carriera da sceneggiatore, ha scritto per vari autori di rilievo del cinema italiano come Carlo Mazzacurati (“Il toro”, “Vesna va veloce”, “La lingua del Santo”, “La Passione”); Gabriele Salvatores (“Marrakech Express”, “Tutto il mio folle amore”, Il ritorno di Casanova”); Bernardo Bertolucci (“Io e Te”) e Gianni Amelio (“La stella che non c’è”).
10/03/2025, 15:52