ISCHIA FILM FESTIVAL 22 - Michele Riondino: “Palazzina Laf
ha dato la libertà agli spettatori di raccontarsi”
In apertura della quarta giornata dell’Ischia Film Festival si è tenuta la masterclass con Gianni Canova, moderata da Giuseppe Carrieri, alla Villa La Colombaia di Luchino Visconti. Durante l’incontro, dal titolo “
Visconti e la modernità italiana”, il critico e Presidente Onorario dell’Ischia Film Festival ha approfondito la vita e la carriera di Luchino Visconti: “
Il suo tratto più moderno è un groviglio di contraddizioni poetiche, estetiche e politiche: era nobile ma anche comunista, si proclamava realista ma era decadente. Caratterizzato dall’incoerenza, intesa come un valore, un fatto che lo rende ancora attuale.” Canova sì è così rivolto al Direttore Michelangelo Messina ringraziandolo per avergli permesso di parlare di uno degli autori che più ho studiato in quella che era la sua casa.
Nel corso della serata a Cattedrale dell’Assunta l’attrice
Gloria Reuben è stata premiata con l’Ischia Film Award. Impossibilitata a ritirare il premio di persona a causa di impegni lavorativi, Reuben ha ringraziato l’Ischia Film Festival e il pubblico con un videomessaggio.
A Piazzale delle Armi, è stato presentato il film “
Palazzina LAF”, anticipato da un incontro moderato da Gianni Canova con ospite il regista
Michele Riondino. “
Spesso il cinema italiano ha fatto fatica a raccontare il proletariato. Qui gli operai tornano al centro della scena, anche se non sono eroi”. L’attore e regista si è poi ricollegato al tema chiave dell’Ischia Film Festival, quello della valorizzazione delle location: “
Questo non è un film su Taranto. Non ho voluto inquadrare Taranto, che è fuori fuoco. Taranto non è l’Ilva e l’Ilva non è Taranto. Questo è un film sui lavoratori e sull’acciaieria. I luoghi sono stati scelti per raccontare il rapporto tra uomo e industria.” Riondino ha poi proseguito spiegando: “
Per cambiare il mondo c’è bisogno di raccogliere granellini microscopici. Il cinema può raccogliere parte di questi granellini. Ho impiegato sette anni per fare il film e mesi per farmi raccontare dagli ex-confinati le loro storie. Il film ha dato la libertà agli spettatori di raccontarsi.”
03/07/2024, 16:13