LA MORTE E' UN PROBLEMA DEI VIVI - Quando la commedia é molto nera
Risto e Arto sono due anti eroi destinati alla sconfitta. Ad entrambi la sorte ha dato una vita disperata ma insieme riescono a sbarcare il lunario in situazioni sempre più assurde.
Dal regista
Teemu Nikki (
Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic), una commedia nera di stile tipicamente nordico che si inserisce nella scia del grottesco nord europeo alla Kaurimaki e alla Roy Andersson.
Il regista paradossalmente prende spunto dalla realtà per la sceneggiatura. Le vicende dei personaggi del film sono prese da tra tre articoli di giornale, uno su di un giocatore d'azzardo, uno su di un uomo senza cervello e l’altro di un autista di carri funebri. Da questo spunto minimale viene fuori poi il tema principale del racconto che é l´incontro tra un uomo senza cuore ed uno senza cervello. In questo fresco ed originale film ci si ritrova a ridere in momenti tutt'altro che divertenti.
L'approccio migliore ai temi oscuri nel film è infatti il tono da commedia. Finché si ride, si è vivi, sembra dirci l´autore. Visivamente azzeccato e giocato sulla sottrazione del linguaggio, come in una piece di Jon Fosse,
La Morte è un Problema dei Vivi ci porta nel profondo dell´ animo umano per parlare di suicidi, divorzi e disperazione, con una leggerezza rara nel cinema di oggi.
Non a caso il film non appartiene alla nostra italica, noiosissima autoreferenziale cinematografia. Noi che siamo stati maestri della Commedia all'Italiana, siamo finiti in un pantano creativo dal quale sembra difficile riemergere.
04/07/2024, 08:19
Duccio Ricciardelli