Note di regia di "MayDay"
L'amore di una madre verso suo figlio la spinge a fare di tutto per proteggerlo. Mi sono concentrato su questo aspetto della sceneggiatura per poter raccontare al meglio la storia, senza cadere nella retorica, ed è stata la direzione che ho cercato di dare sia a livello visivo sia per quanto riguarda l’interpretazione degli attori. Ho cercato di mantenere uno sguardo più neutro possibile per fornire allo spettatore tutti gli elementi che potessero presentare il mondo creato dalla madre per difendere il figlio da una minaccia che non potrà mai entrarvi. Per farlo mi sono concentrato soltanto sui due protagonisti, sulla madre e il figlio, per poi rimanere con il punto di vista soltanto del secondo ed enfatizzare ancor di più quanto possa essere spaventosa una minaccia che non si conosce, rappresentata nel corto solo dalla componente sonora. Nella prima parte il linguaggio sarà stabile, ci saranno inquadrature lunghe e campi a due. Nel momento in cui i due protagonisti verranno separati il linguaggio diventerà più frenetico e caotico dato che il figlio, rimasto solo e indifeso, percepirà il pericolo sia per se stesso che per sua madre. La fotografia sarà naturale e realistica. Luce morbida e positiva nella prima parte, più dura e cupa nella seconda. L'aspect ratio di 1.85:1 servirà a immergere maggiormente i personaggi nell'ambiente nella prima parte e nel creare una maggiore intimità nella seconda. Settati su un equilibrio sottile tra realtà e fantasia, ho impostato il cortometraggio in modo tale che la componente di suspense sia destinata a crescere e in cui il destino dei nostri protagonisti rimane incerto fino alla fine e così come le loro possibili reazioni.
Simone D'Alessandro