Note di regia di "Finche' Notte non ci Separi"
“E vissero tutti felici e contenti” così si concludono i più grandi classici d’amore. Io mi sono sempre chiesto…cosa accade subito dopo il lieto fine? Eleonora e Valerio, proprio come me, fanno parte di quella fantastica generazione chiamata Millennials. Siamo digitali ma nati analogici, laureati ma spesso disoccupati, sognatori ma precari. Desideriamo una carriera con un fine più ampio, viviamo costantemente nell’attesa di qualcosa, e ci confrontiamo altrettanto costantemente con le vite dei nostri genitori che, invece, hanno perseguito e ottenuto lavori stabili e concreti. Questo confronto alimenta in noi la sensazione di eterna adolescenza con una onnipresente incertezza sul futuro. Un limbo ovattato tra un passato rassicurante e un futuro incerto, colmo di responsabilità sconosciute. Sposarsi può diventare una risposta a queste insicurezze, un modo per evadere da tutto questo? Io personalmente non mi sento ancora pronto ad affrontare questo passo e, sotto sotto, nemmeno Eleonora e Valerio lo sono. Si amano e si sposano, è vero, ma con quanta consapevolezza? E allora ecco che ogni minima difficoltà sembra diventare un ostacolo. Per Eleonora il ritrovamento di una busta regalo intestata a Valerio da parte della sua ex è sufficiente per farle mettere tutto in discussione; l’enigmatico contenuto della busta diventerà il pretesto per lasciar cadere le maschere, il mezzo per scappare dalle sue paure, per scoprirsi e cercare di comprendere chi sia lei interiormente e cosa desideri davvero. Cosa vogliamo dalla vita? La gente sa cosa vuole veramente dalla vita? Certamente sappiamo quello che non vogliamo, ma poi… Ecco, quindi, che questa analisi interiore e del rapporto di coppia diventa un festival delle insicurezze, dei malintesi e della speranza. Queste insicurezze così come l’incapacità di comunicare creeranno una serie di fraintendimenti e di equivoci trasformando questa prima notte di nozze in un viaggio notturno che, tra una risata e l’altra, ci farà riflettere sulle nostre paure, sull’amore e i suoi compromessi. La Roma notturna, misteriosa, folle e a tratti onirica rappresenta quello smarrimento che i due protagonisti provano. Di fronte ad esso sono impreparati. Possono solo andare avanti, attraversare la città, incontrando personaggi che li porteranno a fare i conti con il loro passato “non ancora passato”. Ciò che risulta chiaro è che quei passi sono inevitabili. Per raggiungere che cosa? Forse il lieto fine, il trionfo dell'amore. O forse solo il superamento del prossimo ostacolo, per poi far fronte al prossimo imprevisto. E ricominciare, con l’amore o per l’amore… il rischio di perderlo o quantomeno di rimetterlo in discussione è dietro l'angolo. Esattamente quello che accade tutti i giorni, a ognuno di noi. Sempre da capo, ma sempre – come fanno Eleonora e Valerio – con ironia”.
Riccardo Antonaroli