VENEZIA 81 - Pavone: "Quasi a casa, il mio esordio"
Da Venezia a Torino, ancora emozionate dall'esordio assoluto, rispettivamente alla regia e alla recitazione, sabato 7 settembre alle 20,30 Carolina Pavone e Maria Chiara Arrighini saranno al cinema Massimo per fare dei saluti in sala e presentare al pubblico torinese il loro film “
Quasi a casa”, mostrato al Lido nell'ambito di Notti veneziane – Giornate degli autori e ora in sala (a Torino in esclusiva proprio al Massimo da Fandango. Racconta la storia della giovane Caterina, aspirante cantante in crisi che per capire che fare della sua vita decide di avvicinare la sua idola, interpretata da Lou Doillon, nota in Francia per le sue doti musicali e attoriali.
Carolina, che emozione è stata la prima veneziana?
È stato fantastico, davvero una grande emozione, la cosa più bella devo dire è stata avere intorno a me le persone che hanno lavorato insieme a me, Maria Chiara e Lou in particolare ma anche tanta parte di troupe.
In “Quasi a casa” racconta una bella storia formazione, come è nata?
Quando ho iniziato a pensare a quello che avrebbe potuto essere il mio primo film mi trovavo nello stato di Caterina, con quell'angoscia e quell'insicurezza verso ciò che avrei dovuto fare nella vita. La storia ha preso forma molto presto, mi sono concentrata sul “primo passo” verso il sogno, con tutte le incertezze del caso. Pensavo potesse essere interessante.
E perché spostare quindi quel “desiderio” dal cinema alla musica?
Beh, penso sia già troppo autobiografico così! E poi il mondo della musica per un breve periodo l'ho frequentato, suonavo e quindi lo conosco un po'. Cinema e musica sono le forme d'arte che più mi stimolano.
Nel film sono fondamentali le musiche, curate da Coca Puma.
Con Costanza, il suo vero nome, è stato un incontro abbastanza magico: ero in fase di scrittura quando l'ho conosciuta, sapevo che faceva la cantante e volevo parlarle della mia storia per capire da lei se era verosimile o meno, volevo solo rubarle qualche consiglio. Ma è nata una grande amicizia e un rapporto di lavoro fantastico: lei non aveva mai fatto una colonna sonora, il suo primo disco stava uscendo in quel momento, era un po' spaventata ma ha fatto un lavoro incredibile. Abbiamo lavorato molto ai suoni che volevamo per il film.
Lou Doillon sembra nata per il ruolo.
Sono orgogliosa del lavoro fatto con lei e felice di come è andata, lei all'inizio non parlava una parola di italiano, non sapeva dire neanche Ciao! Per me è stato incredibile il lavoro che ha fatto, è un'attrice straordinaria, ce l'ha nel sangue, capisce subito dove deve andare, a mala pena va diretta! Serviva una persona che sapesse cosa voleva dire essere musicista, con la testa e con il corpo, alcune scene musicali – come quella delle prove – le ho totalmente inventate lei.
Qui a Torino verrà insieme alla protagonista, Maria Chiara Arrighini.
Anche lei si trovava al primo passo verso ciò che voleva fare, per lei è il primo film da attrice, e quindi sentiva anche lei le stesse emozioni del suo personaggio. Abbiamo poi lavorato insieme per descrivere quel sentimento, lei al provino canticchiava bene, era intonata ma non aveva la giusta impostazione vocale, ha dovuto lavorare molto con Costanza ma hanno fatto un lavoro fantastico.
Ultima domanda: ha iniziato come aiuto-regista sui set di Nanni Moretti e ora se lo ritrova come co-produttore del suo esordio.
Grazie a Nanni ho fatto il mio primo film ma ho avuto anche la possibilità di capire che amavo il cinema ed era quello che volevo fare, sul set e capendo cosa significava fare questo mestiere. A 17 anni il primo film visto, che è stato un po' come uno squarcio nella tela, un'epifania per, è stato “Bianca”, che vidi per puro caso. Come produttore è stato fantastico, molto presente ma mai invadente.
06/09/2024, 09:34
Carlo Griseri