VISIONI ITALIANE 30 - "Case Cadute": un découpage cinematografico
Dall'Irpinia a Milano e poi dalla Malesia alla Libia fino a Marsiglia, dalla civiltà distrutta dai terremoti agli ecomostri della distopia contemporanea, dagli anni '80 al presente, dall'architettura al corpo, dai padri ai figli, "
Fallen Houses" di
Gianluca Abbate è un lavoro di découpage cinematografico, in cui la memoria (rievocata dalla parola e da un passato che si può raccontare ma non si può ancora decifrare) si trasforma in immagini impossibili.
Attraverso l'ascolto di una voce narrante che procede per resoconti di eventi reali, il cortometraggio sperimentale costruisce il proprio immaginario su un incasellamento di inquadrature nel contempo giocose e politiche: i corpi degli interpreti/danzatori si mescolano con l'architettura, diventano giganti che fanno parte del panorama costruito dagli umani, e fanno da metafora coreografata al contenuto del testo che ascoltiamo nel voice over. Sono carne tra i blocchi di marmo, e il limite visibile tra edificio e corporeità si fa labile. La memoria dei simboli della nostra civiltà diventa succube dell'identità dei singoli, che da questa civiltà sono scappati o ritornati, o quelli che in essa sono nati e cresciuti. Non c'è più realismo di proporzioni e prospettiva. La contrapposizione nello spazio tra persona e luogo diventa verso la fine una contrapposizione nel tempo, nel montaggio del film, tra immagini di vita giovanile e immagini di morte bellica, contornata da un racconto personale sulla guerra in Ucraina.
A causa di una sapiente mescolanza tra green screen ed effetti di montaggio digitale più amatoriali, la soluzione visuale che fa da perno a "
Fallen Houses" rimane a metà tra sperimentazione e gioco, tra documentazione e puro immaginifico. "
Ogni luogo porta con sé un ricordo, e ogni persona è un luogo": con quest'affermazione-manifesto, e con le esperienze intime di migranti che raccontano il loro rapporto con l'Europa e non solo, emerge uno sguardo che vuole giungere alla verità documentaria delle cose mediante astrazioni ambiziose, e la decadenza dei temi approfonditi è trasmessa sia nelle distorsioni allucinatorie delle immagini (mentali) sia nella crudezza dell'audio realistico, anzi, reale.
17/11/2024, 19:15
Nicola Settis