FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE 25
- L’Ulivo d’Oro a Giovanna Mezzogiorno
Giovanna Mezzogiorno è la Protagonista del cinema italiano della 25esima edizione del
Festival del Cinema Europeo di Lecce, che le ha dedicato una retrospettiva dei film più significativi da lei interpretati e omaggiata con
L’ulivo d’oro: "La finestra di fronte" di Ferzan Ozpetek, "La bestia nel cuore" di Cristina Comencini, "Vincere" di Marco Bellocchio, "L’ultimo bacio" di Gabriele Muccino, "Lezioni di volo" di Francesca Archibugi, "La tenerezza" di Gianni Amelio, sono solo alcuni dei titoli in cui ha dato una grande prova del suo talento. L’attrice ha esordito lo scorso anno alla regia di un cortometraggio, "Unfitting", in cui racconta il modo in cui è stata emarginata dal mondo dello spettacolo dopo essere ingrassata 20 chili a seguito della nascita dei suoi due gemelli: “
È un mestiere più difficile di quanto si creda”, ha spiegato in conferenza stampa a Lecce dove il corto è stato presentato, “
ma pensando alla mia carriera il bilancio è positivo. Mi sono accadute cose che non pensavo fossero possibili, pensavo non potesse succedere a me, non per presunzione, ma semplicemente perché ho seminato bene, ma è successo, è un ambiente difficile, cattivo, ma non fa niente, può avere peso per un periodo, ma poi si va avanti e si continua a fare quello che si sa fare. Però l'importante è sapere che tutto quello che in questo ambiente viene dato come un valore etico, fondamentale, senza il quale non si può andare avanti, è solo polvere”.
E se le si chiede se adesso è pronta per dirigere un lungometraggio risponde: “
Mi è piaciuto molto dirigere un corto, avere a che fare sul set e con il set in maniera più diretta e più interattiva rispetto a come fa un attore. Ma passare da un cortometraggio di 3,4 giorni a un lungometraggio di 6 settimane io non me la sento di dire se ne sarei capace. La storia o la proposta adatta ora non ci sono, se ci saranno valuterò”.
Giovanna Mezzogiorno non cerca più dei ruoli specifici, ma quello che la attira in un progetto è la storia, i rapporti che si possono creare: “
"Vincere" di Bellocchio, per esempio, è stato un film difficile, faticoso anche a livello fisico, ero in ogni inquadratura del film. E devo dire che il rapporto con Marco Bellocchio me lo sono dovuta sudare, non è così immediato Marco. È stato creativo al massimo, lui è un visionario vero, penso non solo a Vincere, ma anche a "L’ora di religione", sono film che devi rivedere in loop per capire ogni volta delle cose diverse, per me questi incontri, penso anche a Cristina Comencini per esempio, mi hanno dato tanto, al di fuori del set io non mi porto nessun personaggio a casa, porto me stessa ed è già un miracolo, ma ho portato con me il rapporto umano con questi creatori, Bellocchio è un creatore, mi ha dato delle cose alle quali senza di lui non avrei mai pensato”.
17/11/2024, 00:38
Caterina Sabato