PICCOLO GRANDE CINEMA 17 - I premi
Un grande successo di pubblico e un pieno di emozioni per la diciassettesima edizione di
Piccolo Grande Cinema – Il primo festival non si scorda mai, il festival ideato e curato da Cineteca Milano, e diretto da Silvia Pareti, che si è concluso ieri, domenica 17 novembre, con la serata di premiazione.
Sono stati nove giorni di film indimenticabili, anteprime, emozioni che hanno coinvolto il pubblico milanese che ha riempito le sale del cinema Arlecchino e del MIC – Museo Interattivo del Cinema di Milano e del Metropolis di Paderno Dugnano. In programma sono stati proiettati oltre 60 titoli – scelti da un comitato di selezione composto dagli under 30 Chiara Scurati, Isabella Ghiringhelli Cavallo, Paolo Rissicini, Filippo Caccia - suddivisi tra le sezioni Concorso Internazionale, Fuori Concorso, Concorso Pubblico Giovane, Concorso cortometraggi “Video Killed the Radio Star”, Concorso PGC Kids, PGC doc, PGC Panorama, la rassegna “La lunga storia della Guerra Fredda ovvero il Grande Gioco dei potenti” e la retrospettiva completa dedicata al regista norvegese Joachim Trier.
Le sezioni competitive sono state giudicate da una giuria di oltre 300 ragazze e ragazzi, suddivisi tra studenti delle secondarie di secondo grado (16-19 anni) e studenti di scuole di cinema e corsi universitari milanesi (19-24 anni), e anche dai bambini e dalle bambine (4-6 anni) delle scuole dell’infanzia che si sono cimentati nella visione dei film a loro dedicati.
Come ogni festival non sono mancati incontri, eventi, ospiti e masterclass. Come quella tenuta dallo storico e critico cinematografico Giorgio Gosetti che è stato il curatore della rassegna sulla Guerra Fredda. Cinema Arlecchino completamente sold out per l’incontro con la regista Francesca Comencini intervistata dal direttore di Cineteca Milano, Matteo Pavesi, sulla sua carriera e sul film Il tempo che ci vuole che è stato presentato come evento speciale. Lo scrittore Manlio Castagna ha intrattenuto il pubblico prima della visione, in anteprima nazionale, del film Snot e Splash – Il mistero dei buchi scomparsi da cui ha tratto il libro omonimo per tutte le famiglie e ha emozionato gli spettatori il musicista e compositore Raphael Gualazzi che si è esibito suonando alcuni pezzi del suo repertorio e parlando della sua passione per la musica e il cinema.
Ospiti del festival sono stati, inoltre, i registi Luca Bellino e Silvia Luzi, autori di Luce, unico film italiano nel Concorso internazionale, la regista norvegese Gunnbjørg Gunnarsdóttir che ha presentato il suo film Victoria Must Go, selezionato nel Concorso Pubblico Giovane, e il direttore del National Film Archive of Japan, Hisashi Okajima, che ha introdotto il film I Was Born But… del maestro giapponese Yasujirō Ozu.
Ha dichiarato Silvia Pareti, direttrice del festival: «Questa 17. edizione ha celebrato la creatività, lo spirito di comunità e la libertà del cinema, portando sugli schermi di Cineteca tante opere di autrici e autori nuovi, ricordandoci che il cinema è giovane così come giovane è stato il pubblico appassionato e competente che ha riempito le sale: una presenza e un patrimonio di cultura e sensibilità artistica preziosi per la Cineteca e per tutta la città di Milano. Appuntamento all’anno prossimo con la diciottesima edizione che si terrà dal’ 8 al 16 novembre 2025».
Suonala ancora Sam – Evento conclusivo di Piccolo Grande Cinema – Il primo festival non si scorda mai, è stata la proiezione del corto This Party Bussin’ di Federico Allocca e Andrea Sestu, realizzato durante il campus estivo “Suonala ancora Sam”, realizzato grazie alla collaborazione tra Cineteca Milano, Fondazione EOS-Edison Orizzonte Sociale e The Fab Lab.
Piccolo grande e… sostenibile è il gioco a punti, che ha premiato gli spettatori più attenti alle tematiche ambientali. Al raggiungimento dei dieci punti, registrati su un’apposita tessera, è stata regalata una t-shirt vintage della collezione Cineteca Milano. Si otteneva un punto ogni volta che:
Si acquistava un biglietto online e lo si mostrava in formato digitale
Si raggiungeva una delle sedi del festival con i mezzi pubblici, mostrando il biglietto o l’abbonamento
Si raggiungeva una delle sedi del festival in bicicletta (mostrando una foto in cui si è immortalati su due ruote fuori dal cinema)
Si utilizzava una borraccia preferita
I FILM E I CORTI VINCITORI
CONCORSO INTERNAZIONALE – Miglior film: Universal Language di Matthew Rankin
«Per la capacità di creare un universo narrativo e visivo unico, in grado di rompere gli argini geografici, temporali e cinematografici raccontando con toni sospesi e metafisici forme utopiche di empatia e solidarietà umana».
CONCORSO PUBBLICO GIOVANE – Miglior film: Guardians of the formula di Dragan Bjelogrlić
«Per la capacità di riportare alla memoria una storia dimenticata, ma necessaria, trasformandola in un inno alla vita e all’umanità grazie alla qualità delle scelte registiche e stilistiche».
CONCORSO PUBBLICO GIOVANE – Menzione speciale: Living Large di Kristina Dufková
«Per la personalità fuori dagli schemi di un film che usa con fierezza la tecnica dello stop motion al suo massimo potenziale».
CONCORSO RASSEGNA “GUERRA FREDDA, LA STAGIONE DEL GRANDE INGANNO” – Miglior film: Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck
CONCORSO CORTOMETRAGGI “VIDEO KILLED THE RADIO STAR”
Primo classificato: Tobias sonata di Filippo Janez Bertoni
Secondo classificato: Una dolce avventura di Claudia Nisi, Weiya Yang, Silvia Zadra
Terzo classificato: Un abbraccio di Ginevra Bruscino
PREMIO FONDAZIONE AEM – CIAK: L’AMBIENTE!
Miglior film: Sauvages di Claude Barras
«Per la delicatezza poetica con la quale il regista riesce ad affrontare i temi ambientali, l’amore familiare e il sentimento di appartenenza a un luogo che rischia di venire distrutto. "Sauvages" racchiude l’indissolubile connessione che da sempre lega l’uomo alla natura, mettendo in scena il rapporto tra il futuro del nostro pianeta e l'importanza del ricordo, scrigno di una inedita accettazione dell'essere umano all'interno dell'ambiente che lo circonda».
Menzione speciale: Once Upon a Time in a Forest di Virpi Suutari
«Per l'azione cinematografica con la quale la regista ha documentato il tema della deforestazione a fini economici da parte dello stato e delle multinazionali finlandesi, e per l'empatia con cui è riuscita ad accompagnare il coraggio dei giovani attivisti nelle loro battaglie quotidiane. Questa menzione è per un cinema civile che sappia mobilitarsi eticamente per un futuro che non dia per scontato le radici più vive del nostro pianeta».
18/11/2024, 18:46