FILMMAKER FESTIVAL 44 - "Via Campegna 58, Scala I,
Iinterno 8, 80421, Napoli": La casa del ricordo
La casa in cui si vive conserva la traccia dei propri abitanti, ci sono oggetti che rimangono in un quieto disordine, toccati per l’ultima volta. Sono simboli di una scomparsa, trascurati nella frenesia quotidiana, sembrano portare un significato diverso, consapevoli che la loro ultima ora è giunta. In "
Via Campegna 58, Scala I, Interno 8, 80421, Napoli" di Donatella Di Cicco, la regista torna nella casa dove è nata e cresciuta, dopo la morte dei suoi genitori. Questo è anche il luogo che ha visto gli ultimi momenti di suo padre. Ed è proprio tra le mura familiari, che intraprende il profondo e arduo compito del “decluttering del lutto”, tutto in un intrecciarsi tra memoria e ritorno ad un passato che non esiste più.
La regista pulendo la casa intraprende un rito di passaggio, tutto volto alle future generazioni. I resti effettivi della quotidianità dei suoi genitori, si trasformano in una proiezione di eredità immateriale aperta ad una nuova possibilità evolutiva. La sua casa di Napoli un tempo era tutto il centro della sua esistenza, ora, ormai, vi riecheggia solo una voce lontana, come un sospiro, come un lamento. In ogni modo l'eredità del sangue si ricompone grazie alle sue figlie, avviene una riconfigurazione dei legami familiari, un magnetismo che ricollega il tempo e lo spazio.
Interessante questo film della Di Cicco che usa il cinema come una seduta psicoanalitica e come strumento di auto guarigione. L'obiettivo della camera esplora con il ritmo giusto, osserva, indugia sulle nuove generazioni. Quei luoghi negli occhi di chi li rivive sono già distanti, quasi fossero divenuti estranei e le due figlie della regista, Isotta e Anna Mia sono cresciute. Film intimo, caldo e naturalmente personalissimo, anche nel modo di riprendere e montare le immagini che creano una bellissima corrispondenza emotiva tra lo spettatore e la narratrice.
23/11/2024, 08:31
Duccio Ricciardelli