TORINO FILM FESTIVAL 42 - Broderick: "Splendido essere qui"
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Brando? Non solo ho avuto la fortuna di conoscerlo e dividere il set con lui nel film, ma ho avuto anche l'occasione di baciarlo: è stato uno dei baci più belli che ho mai dato!": con ironia e con pacatezza,
Matthew Broderick - una delle dodici Stelle della Mole alla Carriera consegnate al
Torino Film Festival numero 42 - ha raccontato di sé e del suo rapporto con il cinema.
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Sono felicissimo di aver ricevuto questo premio, non ne ho mai avuto uno con così tante punte, anche se sull'aereo non so se me lo faranno portare... a Torino non ero mai stato, ero stato a Cortina da ragazzo, sulle montagne, per girare "Ladyhawke", in cui ho diviso la scena con Michelle Pfeiffer e il compianto Rutger Hauer. Ero stato cinque mesi in Italia, non solo a Cortina ma anche altrove, un'esperienza importante per me".
Una riflessione sul tempo passato dai suoi inizi. "
Ho iniziato a 20 anni, oltre quarant'anni fa, e sono sempre sorpreso di poter fare quello che amo fare. Quando guardo un film con i miei figli la loro soglia di attenzione è molto diversa dalla nostra, io guardo molti film del passato, che a me non sembrano vecchi, ma mia figlia mi dice sempre: perché guardi sempre film grigi?".
Spazio ai ricordi, partendo da John Hughes, con cui ha girato il mitico "Una pazza giornata di vacanza" nel 1986 e "Un amore rinnovato" l'anno successivo.
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Amavo John, ho lavorato con lui tantissimo tempo fa, era molto molto divertente ma anche timido, silenzioso. Era sempre molto divertente e originale, il suo cinema era prezioso, molto più di quanto capissimo all'epoca: sì, erano film per adolescenti, li consideravano poco importanti ma non lo erano. Quando muore una persona così ti accorgi che era una parte importante del cinema: invitava il cast a casa sua, sua moglie cucinava, stavamo tutti insieme accanto alla piscina, si creava un'amicizia che poi si trasferiva nelle riprese".
Tanti i film entrati nel ricordo collettivo da lui girati. Di "
Election" di Alexander Payne ricorda come "
lui sia una persona molto divertente, passare del tempo insieme è stato bellissimo: giravamo a Omaha, che non è bella come l'Italia ma non brutto posto, c'era anche Reese Witherspoon ai suoi inizi".
Passando a "
War Games": "
La cosa strana di quel film è che oggi quei computer sembrano ridicolmente obsoleti, ma al contempo il tema è estremamente contemporaneo, attualissimo. Il fatto che qualcuno potesse hackerare un computer era strano, ora invece è la paura quotidiana e ancor più con l'intelligenza artificiale ci chiediamo: la macchina diventerà più intelligente dell'essere umano? Un film sorprendentemente contemporaneo e attuale".
E ancora "
The Producers", remake del film di Mel Brooks: "
L'originale era del 1967, solo 22 anni dopo la fine della seconda guerra mondiale: per molti era difficile scherzare su Hitler, troppi si ricordavano bene la guerra. Trovavo brillante l'idea di Mel Brooks, mettere in ridicolo i nazisti sottolineando le somiglianze con lo show business. La commedia è quantomai necessaria, ora più che mai".
23/11/2024, 17:31
Carlo Griseri