TORINO FILM FESTIVAL 42 - NERO di Giovanni Esposito
Quanto siamo risposti a cedere di noi, dei nostri privilegi, per aiutare gli altri? Se salvare una vita dipendesse da noi, che però dovremmo perdere per sempre una nostra "parte", chi lo farebbe? Lo spunto di partenza di "
Nero", esordio cupo alla regia dell'attore
Giovanni Esposito, è di grande impatto e in grado di creare una forte e immediata empatia con il protagonista, interpretato dallo stesso Esposito, che è un delinquente di terz'ordine (o ancora meno) improvvisamente scopertosi guaritore.
Tutto nasce dopo una rapina andata male, un colpo di pistola uccide casualmente una guardia, ma la sua morte viene evitata dalle mani di Nero, che inconsapevolmente le pone sul petto ferito e lo rimargina. A grave costo, visto che il giorno dopo si sveglia senza il senso del tatto.
Ogni guarigione, un senso perso per sempre: come si può andare avanti? Se la notizia dei suoi poteri si diffondesse (ed è inevitabile che accada) forse Nero non si troverà più in condizioni di poter scegliere. La sua vita, insieme a quella della sorella, colpita da una disabilità che la rende particolarmente sensibile, dovrà cambiare il suo corso, in un modo o nell'altro.
La forza dello spunto iniziale poteva rischiare di essere tradito dall'andamento narrativo: non capita, Esposito tiene saldo il timone del suo primo film da regista e propone al pubblico un lavoro coinvolgente, evocativo, intenso e da sostenere.
30/11/2024, 13:02
Carlo Griseri