FRANCESCO GUCCINI: FRA LA VIA EMILIA E IL WEST
Quarant'anni dopo, se possibile, le emozioni sono ancora più forti: le decine di migliaia di persone (numero ufficiale riportato: 160.000) che il 21 giugno 1984 affollarono piazza Grande a Bologna per ascoltare il grande concerto di
Francesco Guccini fanno ancora più effetto oggi, sia per il tempo passato - ah, la nostalgia... - sia per la densità di contenuti artistici e culturali della serata.
L'uscita in sala, da giovedì 5 fino a domenica 8 dicembre, della versione restaurata del concerto "
Francesco Guccini: Fra la via Emilia e il West" è un evento da celebrare: per chi c'era e per chi grazie a questi 90 minuti circa di musica live potrà scoprire un pezzo di grande musica italiana. Sul palco bolognese a festeggiare con Guccini si avvicendarono infatti anche suoi grandi amici e colleghi come
Lucio Dalla, Paolo Conte, i Nomadi con Augusto Daolio, Pierangelo Bertoli e molti altri.
L'inizio del documentario musicale è un po' scioccante: le parole di Guccini oggi, in cui i segni del tempo sul suo corpo e sulla sua parola sono evidenti (ci mancherebbe altro, è pur sempre un classe 1940), sono poste subito prima delle parole del Guccini di allora, il distacco temporale è evidente e in parte doloroso. Poi inizia la musica, e tutto cambia: si canta con lui, ci si commuove di fronte a vecchie e immortali melodie, si ride alle battute del cantautore bolognese. E quando tutto finisce, sulle note del classico pezzo di chiusura di centinaia di suoi concerti ("L'Avvelenata", quale se no?), si vorrebbe far ripartire tutto da capo.
03/12/2024, 16:17
Carlo Griseri