LA VALIGIA DELL'ATTORE 21 - "Ora una pausa di riflessione"
Si è concluso l’8 dicembre 2024 sull’isola di La Maddalena il secondo atto della XXI edizione de “
La Valigia dell’Attore”, la manifestazione dedicata alla memoria di Gian Maria Volonté, chequest’anno ha celebrato il trentennale della sua scomparsa. L’evento, che dal 6 all’8 dicembre ha riunito registi, esperti e autori che hanno dedicato parte del loro lavoro alla figura dell’attore che riposa proprio sull’isola a lui cara, si è svolto tra emozione, ricordi e riflessioni sul valore del cinema come strumento culturale e politico.
La prima serata, tenutasi presso la Sala Primo Longobardo, ha visto la proiezione del documentario
Volonté - L’uomo dai mille volti, diretto da Francesco Zippel e distribuito da Lucky Red. L’evento è stato introdotto da Boris Sollazzo e Fabio Ferzetti, che hanno offerto al pubblico uno sguardo appassionato e personale sul significato dell’opera. Sul palco è salito il regista, che ha condiviso la sua profonda connessione artistica con Volonté, sottolineando la necessità di raccontarne la grandezza umana e politica. La serata ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Mauro Berardi, produttore de Il Caso Moro, che ha proferito parole toccanti prima della proiezione.
La seconda serata del festival ha ospitato la proiezione del film
La mort de Mario Ricci, girato nel 1983 e diretto da Claude Goretta che è valso a Volonté il Premio per la Migliore Interpretazione Maschile al festival di Cannes. Durante la serata, sono intervenuti Jacopo Onnis, ex giornalista Rai e collaboratore del festival, insieme a Gianfranco Cabiddu, ideatore del circuito “Le isole del cinema”, Antonio Medici, direttore della Scuola Volonté, Felice Laudadio, curatore e direttore artistico di molti festival e ideatore del “Premio Volonté, e Ferruccio Marotti, primario fautore del “La Valigia dell’attore” e dell’esperienza didattica del ValigiaLab nel 2010.
L’ultima giornata, presso il Mercato Civico di Piazza Garibaldi, ha aperto con un omaggio musicale a cura di Jacqueline Demuro, Veronica Satta e Piergiulio Manzi, seguito dalla presentazione delle più recenti iniziative editoriali: la riedizione ampliata di Gian Maria Volonté. L’immagine e la memoria, che valorizza il fondo archivistico dell’attore presso il Museo Nazionale del Cinema per il quale sono intervenuti Mauro Genovese e Paola Bortolaso; L’Ultimo Sguardo di Stefano Loparco, presentato da Ilaria Floreano; il numero monografico di Bianco & Nero a cura di Alberto Crespi, presente ad illustrarlo; Gian Maria Volonté. L’attore scultore di Giovanni Savastano, introdotto dallo stesso autore; il pamphlet Liberté, Egalité, Volonté che raccoglie saggi su aspetti meno noti della sua figura, di cui ha parlato uno degli autori, Marco Grassi; il calendario 2025 con illustrazioni di Maurizio Di Bona che celebra visivamente le interpretazioni più iconiche di Volonté. Gli incontri letterari sono stati moderati da Fabrizio Deriu, autore del primo storico saggio su Gian Maria Volonté. Dall'incontro è emerso uno spaccato articolato di Volontè, diviso tra il lavoro d'attore e il lato umano; una dissertazione che ne ha restituito una dimensione complessa, racchiusa in una prima fase espressionista e in un lavoro di sottrazione successivo. Sono anche emersi numerosi aneddoti, come l'aver rifiutato offerte di grandi produzioni, da Fellini a De Laurentis e film hollywoodiani - tra i quali anche Il padrino - a dimostrazione del fatto che Volonté era coerente ad una scelta di stile per ogni opera che andava a interpretare, senza sottomettersi a logiche di mercato.
Finale commovente e con una nota dolente che ha visto Giovanna Gravina Volonté e Fabio Canu dell’associazione culturale Quasar annunciare la chiusura di un ciclo, nella speranza che se ne possa aprire un altro. “Lavorare con gli istituti e gli enti pubblici con tempistiche assurde che non permettono di programmare con tranquillità una manifestazione così articolata non è semplice, motivo per il quale abbiamo deciso di prendere una pausa di riflessione e per il momento sospendere l’intera iniziativa”.
La notizia ha destato commozione nei tanti presenti che hanno collaborato a costruire nel corso degli anni un'iniziativa che in Italia può essere considerata unica nel suo genere. Tra gli altri, Fabio Ferzetti, Felice Laudadio e Antonio Medici, tutti concordi nell’asserire fermamente che quest'esperienza non può andare perduta. Nel corso di questo ventennio sono in molti che hanno sostenuto moralmente e con il proprio impegno volontario e professionale un'avventura che rappresentava una combinazione originale di proiezioni, incontri e momenti formativi. Il festival, il Premio Volonté e il ValigiaLab hanno infatti consolidato la crescita culturale nel dialogo continuo tra professionisti, tutor, studenti di recitazione e pubblico.
"Se è finito un ciclo bisogna subito pensare alla rigenerazione di un altro” - ha ribadito Ferruccio Marotti, mentre Fabio Ferzetti ha dichiarato: “A 30 anni dalla morte di Volonté la quantità e la qualità dei libri e degli studi che continuano a uscire su questo immenso attore confermano che la Valigia non può e non deve fermarsi, anche perché in Italia non esiste nulla di simile dedicato all'arte, al mestiere e alla dimensione politica di chi ha scelto la professione di recitare”. Infine Boris Sollazzo ha affermato: "Una manifestazione come ‘La Valigia dell'attore’ devi meritartela come isola, come regione, come settore, come paese intero. E invece si è lasciato tutto sulle spalle di donne e uomini di buona volontà. Così non si può andare avanti".
09/12/2024, 11:36