IL MIGLIORE DEI MALI - Santi: "Ci sono tanti livelli di lettura"
Il film "
Il Migliore dei Mali" è stato presentato in anteprima al Noir in Fest 2024. Abbiamo intervistato lo sceneggiatore
Tommaso Santi, che ha scritto il film insieme alla regista Violetta Rovetto e Josella Porto.
Come è stato il lavoro di trasposizione dal fumetto al film? Quali sono state le difficoltà?
Partire da una storia forte, ben strutturata è sempre un vantaggio. Ancora di più in questo caso perché il fumetto di Violetta Rovetto e Marco Tarquini ha una grande originalità e molto fascino. È un bel racconto, in cui ci sono tanti livelli di lettura. Quindi, passando dal fumetto alla sceneggiatura, abbiamo rispettato e assecondato questo modo di raccontare. Ovviamente, si tratta di due medium diversi. Quindi ciò che è permesso in una storia disegnata, ciò che accettiamo in un romanzo a fumetti, a volte non può funzionare in film. Questo ha portato a modificare alcuni passaggi della storia originale. Credo di porter dire che per me e Josella Porto è stata una fortuna poter scrivere questa sceneggiatura insieme a Violetta Rovetto: essendo al tempo stesso autrice del fumetto e regista, Violetta ci ha guidato dentro la sua storia, e ci ha assecondato quando abbiamo proposto dei cambiamenti che in qualche modo “tradivano” l’originale, facendolo però funzionare meglio nella sua versione cinematografica.
Come ci si coordina nella scrittura a sei mani di una sceneggiatura?
Anche se scrivere una sceneggiatura a quattro o sei mani è abbastanza normale, non c’è un modo giusto per farlo. Ogni esperienza è diversa. In questo caso abbiamo prima di tutto lavorato insieme a una scaletta, ognuno mettendo la propria sensibilità e le proprie idee, sentendoci in lunghe riunioni che poi sono state “verbalizzate” in un testo. Dalla scaletta abbiamo cominciato a scrivere alla sceneggiatura, passandocela come in una staffetta. Ognuno rileggeva, correggeva, a volte proponeva cambiamenti. In questo caso dal mio punto di vista è sempre importante non innamorarsi delle proprie idee, delle proprie scelte, ma sapere ascoltare chi sta lavorando con te. Con Josella e Violetta questo processo ha funzionato perfettamente proprio perché nessuno di noi si è mai accontentato della prima buona idea, ma è sempre stato capace di rimettersi in discussione. Questo comporta il dover scrivere molte stesure di una sceneggiatura, ma alla fine il risultato si apprezza.
Il migliore dei mali è un film pensato per i ragazzi, un fantasy, che tratta tematiche impegnate, come si trova il giusto equilibrio tra intrattenimento e il racconto di temi seri?
L’equilibrio si trova perché attraverso un racconto fantasy, appassionante e coinvolgente, ti puoi permettere di affrontare senza paura tematiche importanti. In questo film si parla di lotta per la difesa dell’ambiente, poi c’è forte il tema dell’adolescenza e dell’amicizia, si affrontano le tematiche di genere, della diversità… Insomma, si potrebbe immaginare un racconto pesante, in cui si vuole dire troppo. Questo rischio è disinnescato dal fantasy, e per questo arriva al pubblico: è divertente, ma non è banale. In più c’è una cifra stilistica originale. Il film per me è una sorta di “spaghetti-fantasy”, in cui una brava giovane regista, ha orchestrato un gruppo di bravi giovani attori, realizzando un film avvincente, profondo, senza essere retorico.
17/12/2024, 13:01
Caterina Sabato