'O RIONE - Vivere in un contesto sociale sbagliato
"
'O Rione" di
Gianluigi Signoriello osa tentare di rappresentare, da un punto di vista timido e disperato, i Rioni di Napoli come un incubo nerissimo. In un mondo in prevalenza maschile, il protagonista Ivan (
Ivan Signoriello) è un testimone silenzioso di una violenza ciclica da cui vorrebbe scappare, possibilmente scampando dal corso degli eventi modificandolo con le proprie azioni. Si sente un eroe, ma per gli amici e la famiglia rimane un disadattato, forse addirittura un pazzo, senza spina dorsale, che non sa fare niente di meglio che masturbarsi a letto.
La sceneggiatura comincia con un registro satirico per poi assumere i toni del dramma/thriller, portando in fondo un abbozzo di tesi sul tema sociale affrontato. Ma a sorprendere più che il testo è il rigore della regia, che con una precisione mai retorica trascina lo spettatore dentro la storia di Ivan, nei suoi desideri e nelle sue paure, senza mostrare mai né troppe cose né troppe poche. È un progetto di passione, fatto con una verve e una competenza che ne rendono quasi impalpabili i tratti amatoriali - l'inquadratura finale, agghiacciante e inaspettata, è la più memorabile.
Nicola Settis