SUDESTIVAL 25 - Tonnini: "La mia famiglia in commedia"
Sole Tonnini presenta a
Sudestival la sua opera prima nel lungometraggio, "
E se mio padre", liberamente ispirato alle sue stesse vicende familiari, che ha deciso di reinterpretare in chiave comedy-onirica la scoperta della doppia vita di suo padre.
"Questa storia ce l'ho in mente da sempre, è sempre stato il mio desiderio esordire così: la storia ovviamente è romanzata, ma mio padre davvero aveva due famiglie, io non lo sapevo e come la mia protagonista fantasticavo su questa figura paterna che andava spesso via, io pensavo fosse una spia, andava sempre all'estero... invece semplicemente aveva un'altra moglie e altri figli in un'altra casa".
Come ha deciso di affrontare il racconto?
"Ho scelto la chiave di commedia, la protagonista è una ragazzina (che sono io) che indaga e collega i misteri su suo padre che lei vuole scoprire alle vicende più importanti degli anni '80, abbiamo esagerato inserendo una serie di avvenimenti politici, la P2, la banda della Magliana... nella realtà io vedendo i film di James Bond pensavo fosse una spia".
Una storia vista con gli occhi di una bambina.
"Sì, la storia la viviamo tramite il suo sguardo, c'è anche una parte onirica, il frutto della sua fantasia, raccontiamo anche delle figure adulte che negli anni '80 avevano comportamenti diversi nei confronti dei bambini, c'era un'altra sensibilità diciamo! Ho sempre vissuto in una famiglia super allargata, abbiamo sempre avuto senso di accoglienza forte, una casa aperta: anche se la chiave è estrema, sono tutti personaggi autentici quelli che si vedono nel film. Ci siamo anche divertiti molto a lavorare sui generi, con una finta banda della Magliana, un processo stile antica Roma... La montatrice mi ha detto che è stato bello montarlo perché sentiva una mia risata ad ogni fine ciak!".
La presenza di Massimo Ghini è fondamentale.
"Beh, sì. Lui è mio fratello nella realtà, fratellastro. Massimo interpreta suo padre, che non è mio padre: nella realtà noi sapevamo che lui era figlio di altro padre. La cosa divertente è che suo figlio Leonardo interpreta Massimo da giovane, c'è una scena in cui si abbracciano ed è come se Massimo abbracciasse se stesso".
La protagonista è Margherita Pantaleo, figlia di Adriano, che non è l'unica figlia d'arte.
"Giuro che è stato un caso assoluto! Sono tutti figli d'arte ma li ho scelti con i provini. Margherita l'ho scelta tra tantissime bambine, non avevo collegato subito che fosse la figlia di Adriano, poi ho collegato. C'è anche Aurora Calabresi, che fa mia sorella ed è la figlia di Paolo. Mio nipote Leonardo un giorno poi mi ha detto: 'Zia perché non fai un provino al figlio di Montesano, che è bravissimo e mi assomiglia pure...'. Era perfetto, ho preso anche lui. Tutto il cast e la troupe ha vissuto come una famiglia, anche con Claudia, ci considera un po' tutti i suoi figli".
Che destino avrà ora il film?
"Abbiamo fatto qualche uscita tecnica a Roma (di successo: dovevamo stare due giorni e invece siamo rimasti otto, sempre con tutto esaurito), e prima di finire su Raiplay faremo degli eventi ad Anzio, dove abbiamo girato tre quarti del film, e poi Napoli, Caserta, Terni... siamo in tour raccontando la nostra storia".
23/01/2025, 16:11
Carlo Griseri