L'ORTO AMERICANO - Il 7 marzo esce in digitale la colonna
sonora originale del film firmata da Stefano Arnaldi
Stefano Arnaldi firma la colonna sonora originale de “
L’ORTO AMERICANO” (edita da Edizioni Curci e Concertone), il nuovo film di Pupi Avati che sarà nelle sale dal 6 marzo distribuito da 01 Distribution. La colonna sonora uscirà in digitale il 7 marzo 2025 ed è disponibile in pre-save al seguente link:
https://lnk.to/ortoamericano.
Il film è stato presentato Fuori Concorso all’81ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato scelto come chiusura della kermesse.
“
L’Orto Americano” di Pupi Avati è una produzione Duea Film, Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Antonio Avati, Gianluca Curti e Santo Versace in collaborazione con Regione Emilia - Romagna.
Nel film Filippo Scotti, Roberto De Francesco, Armando De Ceccon, Chiara Caselli, Rita Tushingham, Massimo Bonetti, Morena Gentile, Mildred Gustafsson e Romano Reggiani. Firmano la sceneggiatura Pupi Avati e Tommaso Avati.
“L’Orto Americano” è un film gotico ambientato a Bologna, nei giorni successivi alla liberazione. Racconta la storia di un giovane problematico con ambizioni letterarie, travolto da un amore improvviso per una nurse dell’esercito americano. Basta uno sguardo perché lui la consideri la donna della sua vita.
Per uno strano caso del destino, un anno dopo il ragazzo si trasferisce nel Midwest americano, in una casa che è separata da quella della giovane soltanto da un orto. Lì vive l'anziana madre della ragazza, disperata per la scomparsa della figlia, che dopo la guerra aveva scritto che si sarebbe sposata con un italiano, senza dare più notizie.
Inizia così una ricerca carica di tensione, che porterà il protagonista a vivere momenti drammatici fino a un epilogo del tutto inaspettato, proprio in Italia.
"
Non è la prima volta che lavoro con Pupi, e ogni volta mi trovo ad affrontare un film completamente diverso dal precedente" - afferma
Stefano Arnaldi - "
Un horror gotico padano, in bianco e nero, non sembra inizialmente un lavoro facile, ma Pupi riesce a farti entrare nel suo mondo e nella sua fantasia attraverso un largo viale alberato e farti trovare nel bianco e nero un’infinità di colori. Noi compositori corriamo sempre un grande rischio: la musica è così potente da poter facilmente rovinare un film anziché esaltarne il significato. Pupi mi ha offerto il suo film con una sincerità, una visione fantastica e intonsa pari a quella di un bambino, senza mai sentirsi in dovere di giustificare quello che molte volte è difficile ammettere a noi stessi: la fantasia è fantasia, e anche se accompagna silenziosamente la realtà di tutti i giorni, dei nostri pensieri, deve rimanere libera e infinita".
26/02/2025, 11:10