Note di regia di "Gioco pericoloso"
C’è una coppia, lui è più grande di lei, vivono isolati in una casa al mare, fuori stagione, lontani dal mondo.
C’è un uomo, un ex di lei, che si avvicina a lui, comincia a frequentarlo e entra nella loro vita. Invade la loro casa e comincia a vivere con loro. Lei non dice niente della sua vecchia relazione, c’è qualcosa di quel rapporto che non vuole rivelare, qualcosa che potrebbe distruggere la nuova vita che si è costruita.
Siamo in un thriller psicologico o forse in un noir. Qualcosa, però, sfugge alla regola classica di questi racconti e la altera: la natura dei personaggi. Lui è uno scrittore in crisi, lei una ballerina che vorrebbe diventare una coreografa, l’ex un aspirante artista, velleitario e caotico.
Lui ha bisogno di una scintilla che lo faccia tornare a scrivere e la presenza dell’ex in qualche modo lo stimola. Anche lei, dentro questa nuova tensione, si accende e riesce a mettere in piedi uno spettacolo tutto suo. L’ex, nella loro casa, trova la sua vera strada espressiva. Il groviglio di segreti e bugie della loro nuova condizione li rende finalmente vivi e attivi, incuranti dei rischi sempre più evidenti.
Ma fino a che punto può arrivare questo gioco? Questa domanda è la base su cui ho costruito un film immerso in luoghi misteriosi: la natura del Circeo, una villa abbandonata, una casa con enormi vetrate, che amplifica un gioco di sguardi. I suoni della natura, la pioggia battente, il mare d’inverno, un commento musicale ipnotico sono l’altro elemento centrale di questa storia, che spinge una relazione a tre ai confini della paura.
La ricerca dello stato di grazia, la vertigine della follia, le aspirazioni e le frustrazioni prendono forma nell’idea di una performance, che diventa il nuovo linguaggio espressivo dell’ex, ma anche l’esperienza di danza di lei, così come il titolo del romanzo che scriverà lui. Questa necessità di esprimere sé stessi, al di là di tutto e tutti, è la febbre che investe i personaggi di questo film e credo che racconti un segno inequivocabile del nostro tempo.
Lucio Pellegrini
07/03/2025, 13:01