FESTIVAL DEL CINEMA DI SPELLO XIV - Andrea
Arru: "I no aiutano a crescere"
Andrea Arru ha ricevuto il premio BGM alla giovane promessa sul palco del Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri, soprattutto - ma non solo - per la sua interpretazione nel film "Il ragazzo dai pantaloni rosa".
Come ti sei preparato per "Il ragazzo dai pantaloni rosa"?
Per me finora è stato uno dei ruoli più complicati da interpretare, dal punto di vista psicologico: con la regista abbiamo lavorato molto per non proporre un bullo che fosse semplicemente cattivo, ne abbiamo parlato spesso, volevamo dargli sfumature più profonde. Anche il dialogo con la mamma di Andrea Spezzacatena è stato molto utile per me.
Sei ancora molto giovane, qual è il tuo sogno e quale il consiglio che daresti a un giovane aspirante attore?
Il sogno è quello di continuare a fare questo lavoro con continuità, magari iniziare a farlo anche all'estero (ma devo migliorare il mio inglese!) e magari insieme a Brad Pitt: ho chiamato Brad il mio cane, so che è irraggiungibile ma sarebbe da infarto.
Ho preso tante porte in faccia, troppe volte mi capita di parlare con giovani e vedere che si demoralizzano troppo facilmente, dopo 3-4 rifiuti pensano di abbandonare. Bisogna saper accettare i “no” in questo campo, io per tre anni almeno ho avuto solo rifiuti.
Ci vuole costanza e determinazione, ma anche la consapevolezza di non mollare e continuare a provare e migliorarsi.
Sei stato il giovane Diabolik e anche il giovane protagonista di Calibro 9: che esperienze sono state per te?
Sul set di Toni D'Angelo era accanto a Marco Bocci, Barbara Bouchet e molti altri: sentivo una grande pressione addosso per essere accanto a loro sul set, alla loro esperienza. Una grande responsabilità, per fortuna ero piccolo e questo mi ha aiutato a sentirla un po' di meno.
Diabolik lo conoscevo ma non benissimo, lo ammetto, non ne avevo mai letto i fumetti: il ricordo principale è stata la possibilità di lavorare coi Manetti su una produzione così importante, in stile statunitense, mi ha dato uno sprint di professionalità non da poco.
Da poco è uscito in sala Il migliore dei mali.
Sono legato al film, prodotto dalla Solaria di Emanuele Nespeca, il primo a darmi un ruolo da protagonista in Glassboy. Un cast formato solo da ragazzi, alcuni alle prime armi, con una regista esordiente e con un tema di cui bisognerebbe parlare di più, l'inquinamento. Un film molto low budget: la produzione voleva fare cose “alla Marvel” e credo che il risultato raggiunto sia buono. Ora attendiamo di poter annunciare il mio prossimo progetto, sarà una bomba ve lo assicuro.
16/03/2025, 09:35
Carlo Griseri