BIF&ST 16 - Il 22 marzo in programma "Un Figlio"
Il cortometraggio è dedicato alla figura di Carmela Montinaro, madre di Antonio Montinaro, il capo scorta del giudice Giovanni Falcone ucciso nell’attentato terroristico-mafioso di Capaci. Fu lei la donna carica di dolore che durante una celebrazione in memoria della strage, chiese perché il nome di suo figlio, come degli altri agenti, non venisse mai pronunciato. Il suo gesto ispirò la realizzazione della Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che quest’anno terrà la sua 30a edizione il 21 marzo a Trapani. Sabato 22 marzo a Bari, (Multicinema Galleria - sala 5, ore 11.30) nella sezione “
Sarò Breve” del Bif&st, sarà proiettato in prima nazionale “
Un figlio” (Italia 2025, 9’), una regia di Carmen Giardina su soggetto di Marina Senesi, con l’interpretazione di Ottavia Piccolo.
Siamo nel cuore del Salento, durante le vacanze estive a casa di Nonna Carmela della piccola Elisabetta, una bambina di sette anni, tra risa, giochi, canzoni e buffi aneddoti di famiglia. La nonna le parla anche di suo figlio Antonio, lo zio che Elisabetta non ha mai conosciuto. Nel raccontarle di lui la nonna sorride sempre e così la mente della bambina finisce per associare l’idea della morte a qualcosa di allegro. Nel finale, viene rivelato il nome del figlio di Carmela, Antonio Montinaro, con un ribaltamento di prospettiva che proietta il racconto personale nella nostra storia.
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Un figlio” - liberamente tratto da uno scritto di Elisabetta Zecca - è prodotto da Francesco Lopez per Oz Film, con Apulia Film Commission e Regione Puglia – Assessorato alla Cultura. Regia di Carmen Giardina, soggetto di Marina Senesi, sceneggiatura di Marina Senesi e Carmen Giardina, montaggio di Massimo Ruggiero, direttore della fotografia Nicola Pertino, musiche di Pivio & Aldo De Scalzi con Luca Cresta e Claudio Pacini.
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Lo scorso anno Don Luigi Ciotti mi ha fatto leggere il compito in classe di una liceale che rievocava i giorni felici della sua infanzia con l’adorata nonna Carmela". – Ricorda
Marina Senesi, autrice e storica inviata di Caterpillar che da anni collabora con “Libera. Associazioni nomi e numeri contro le mafie” - "
Solo alla fine della lettura mi ha rivelato chi fosse la nonna di cui si parlava: da questo momento di grande emozione è nata l’idea di portare sullo schermo quella storia, per provare a restituire un ricordo nel momento in cui diventa Memoria collettiva".
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Quando Marina mi ha proposto il progetto ho aderito subito con entusiasmo". - Racconta
Carmen Giardina, una regista che ha spesso affrontato temi di scottante impegno civile sia al cinema che a teatro. - "
Ottavia Piccolo nel ruolo della madre è stata meravigliosa, anche nell'aiutarmi a lavorare al meglio con la piccola Clara Tarantini, sua partner sul set. Vedere il lavoro che hanno fatto mi commuove ancora oggi. Spero che questo piccolo film abbia una lunga strada davanti a sé, perché è stato fatto per ricordare a tutti il diritto delle vittime innocenti delle mafie ad avere un nome. Come dice Don Ciotti. “a quei nomi dobbiamo la dignità dell'Italia”.
18/03/2025, 16:21