Note di produzione di "Donne in Avanti"
“Durante la pandemia è nato, quasi per caso, un fortunato incontro con il regista Karim Galici: uomo di cinema e teatro, dotato di grande sensibilità e di una rara capacità di entrare in empatia con le persone e le storie che racconta. Da questa intesa è scaturito il docufilm Dall’Est con amore (Italia, 2020, 29’), prima tappa di un percorso artistico e umano condiviso.
Quella collaborazione ha dato vita a una trilogia che include anche Storia di un padre ortodosso in Sardegna (Italia, 2021, 25’) e Le Cicogne di Chernobyl (Italia, 2024-25, 64’), entrambi firmati da Galici e prodotti da Cittadini del Mondo – Cinema per il Sociale.
Dall’Est con Amore ha avuto una sorprendente diffusione, con proiezioni in numerosi centri della Sardegna — partendo da Cagliari e raggiungendo decine di comuni, piccoli e grandi — e nelle principali città italiane come Roma, Milano, Genova, Verona, Padova, Bolzano, Bologna, Firenze, Perugia, Napoli, Palermo, Pisa, Cesena, Siena, Biella, Pordenone, nonché in centri di particolare significato come Merano (BZ), Vipiteno (BZ) e Arco (TN).
Il suo viaggio è poi proseguito anche oltre confine, toccando Vienna e Berlino.
Ogni proiezione si è trasformata in qualcosa di più di un semplice evento cinematografico: un momento di scambio, riflessione e dialogo autentico con il pubblico. Le storie delle protagoniste hanno creato empatia, e col passare del tempo cresceva la curiosità di sapere come le loro vite fossero proseguite. Dove le avrebbero portate i loro percorsi?
È proprio da questa consapevolezza — che quelle storie erano ancora vive e cariche di significati — che nasce Donne in Avanti: un nuovo sguardo che, cinque anni dopo, torna a incontrare le protagoniste per esplorare la traiettoria delle loro vite, i cambiamenti, le nuove sfide, le conquiste luminose e, purtroppo, anche alcune ombre.
Quando si raccontano storie vere, senza mediazioni, capita che sia la vita stessa — con il suo destino imprevedibile — a scrivere la sceneggiatura, oltre la volontà del regista o della produzione. Anche questo nostro nuovo film non fa eccezione: purtroppo ci sono epiloghi che umanamente non avremmo voluto dover raccontare.
Come in tutti i nostri lavori, non c’è mai un soggetto ‘distante’ o preconfezionato: diamo voce ad esperienze reali che appartengono alla nostra realtà associativa, senza cadere in autocelebrazioni.”
Giuseppe Carboni09/04/2025, 17:19