Sinossi *: Dove si sente il senso di vuoto, di indefinito, di incontrastabile, davanti al muro dell'inutilità, della futilità, nell'artificialità del linguaggio, unico habitat umano, procede un ricco imprenditore in gita alla sua fattoria sui monti, dimenticata, da tempo. La forza del non ascoltare e del non sentire e la stima di sé, l'autoesaltazione, lo rendono degno e fiero, arrogante, potente, impavido, e da qui il suo grande successo. Alla fattoria incontrerà alcune persone indefinite forse non vive, che tenteranno di distruggere la fortezza delle sicurezze dell'uomo tutto d'un pezzo, cavando i sostegni, scotendo le fondamenta, bruciando i contrafforti. Ma non c'è niente, in fondo, che guida o diriga, neppure il tempo.
Si utilizza il linguaggio per essere compreso, perché si ponga una costante attenzione alle parole, si cerchi il significato, si estrapoli il senso. Gorgia insegna ai suoi discepoli a difendere Elena, a utilizzare le parole per scardinare luoghi comuni e preconcetti, ad usare il linguaggio per smontare ciò che il linguaggio stesso ha costruito fissando ciò che non si può fissare, che le carte vanno sempre rimescolate. Così Karl ed Enzo diventano delle lame affilate, retori tagliagole. E Simonide, poeta che scruta i cieli, parla di virtù e di bene, non stanno sulla terra e non appartengono agli uomini ma abitano su vette inaccessibili, divine. E Ian si arrende e sta nel male, accetta la debolezza umana e si lascia trascinare, e non si preoccupa di guardare dove non è possibile. Alice e Robert sono i paladini della Natura, i capi della banda, i rivoltosi che uccidono il ricco e il denaro, contro il capitalismo e il lavoro, soldati comandanti di un esercito il cui vero promotore, l'idea di Natura, non si vede e non parla, è il solito Dio che chiede fede cieca e assoluta.
Un'orda di parole di opinioni di certezze di indagini, il flusso del linguaggio che nella sua complessità e nella sua volontà di far chiarezza complica e lascia, nel caos, solo un rumore un suono un frastuono, una musica.
L'altra parte di umani che non sanno o non possono usare il linguaggio sono Renato il fattore semi analfabeta, Ombretta che ha perduto il senno, e Stefano l'autista, sordomuto, che vivono un isolamento naturale.
Il mondo artificiale dove sta l'uomo, il linguaggio ossia un'illusione di realtà, un'esistenza fantastica.