Sinossi *: Nella Filosofia della mente, il parallelismo è una teoria dualista dell’interazione mente-corpo che sostiene che gli eventi mentali e fisici si svolgono su un corso di esistenza parallelo, ma non interagiscono causalmente l’uno con l’altro. Il fatto che si muovono in armonia non significa che l’uno induca l’altro a fare ciò che fa. Il film narra di due mondi, due città che sembrano esistere autonomamente e invece comunicano attraverso dei passaggi, dei tunnel spazio-temporali, ponti fra i due mondi. Sono due mondi opposti, utopico e distopico, che troveranno, alla fine del film, l’unione in un mondo “meticcio”, la fusione dei due, che non è una somma ma una sintesi, nella quale il nuovo mondo, che da essi vede la sua genesi, arriva ad avere una nuova identità. Meticcio deriva dal tardo latino mixtīcius, mescolare, da cui probabilmente deriva il termine francese métis, meticciato, come capacità di integrare le molteplici appartenenze, le molte individualità di cui ciascuno è formato. La protagonista del film è un essere ibrido, una donna con zip sugli occhi e petali di rosa che nascono sul suo viso, come da un fiore. Lei introduce e conclude il film, come se il percorso di fusione armonica accompagnato dalla sua presenza – anch’essa meticcia – e narrazione fosse un percorso necessario ad arrivare al finale di un mondo pieno di speranza e soddisfazione, un processo che da due strade parallele simboleggia l’approdo ad una nuova identità mescolata ed unica allo stesso tempo.