Sinossi *: E' il 1977 e Andrea Pazienza con Pentothal, la sua prima opera, si definisce pigro, egoista, pauroso, ignorante, situazionista, arrivista, falso, pressapochista, nevrotico e prevedibile.
Undici anni dopo con Pompeo, la sua ultima opera, scrive ancora di sé definendosi un disegnatore ecletto sfaticato.
Da Pentothal a Pompeo, il ritratto di uno dei più grandi autori di narrativa illustrata che, con le sue opere, ha descritto gli umori, i sapori, il linguaggio di un decennio di storia italiana.
Dagli scontri dell'11 marzo a Bologna dove, anche senza essere coinvolto totalmente, con Pentothal divenne profeta e testimone di quel settantasette tempestoso, agli anni ottanta dove, con Pompeo, Pazienza descrive con angosciante lucidità il risultato di una lotta persa contro l'eroina.