Stefano Calvagna, a soli trent’anni, è stato definito da Gian Luigi Rondi, uno dei maggiori critici cinematografici, il “Quentin Tarantino italiano”.
Nato a Roma, ha iniziato giovanissimo il suo percorso di formazione cinematografica negli Stati Uniti, studiando prima recitazione all’Actor’s Studio di New York e poi regia a Los Angeles, dove ha lavorato come assistente alla regia per la serie televisiva “Beverly Hills 90210”.
Tornato in Italia, ha diretto per la televisione tedesca “Viaggio a Livorno” con Lorenz...visualizza tuttozo Flaherty, esordendo così come regista per il genere fiction. Nel 1999, infatti, dirige alcuni episodi della serie televisiva “Vivere”.
Nello stesso anno firma poi il suo primo lungometraggio, “ Senza paura”, vincitore del Premio De Sica – Festival di Salerno (2000) e della Sezione Giovani al Festival Australiano (2001).
Nel 2000 dirige ed interpreta il suo secondo film “Arresti domiciliari”.
Nel 2005 torna alla regia con “L'uomo spezzato”, un film drammatico incentrato sui danni che la stampa può arrecare ad un uomo, accanendosi nei suoi confronti. Il lungometraggio riceve un premio come miglior film al Telesia Film Festival 2006 e la Fibula d’Oro come miglior regia. In quello stesso anno, Calvagna realizza in Thailandia il real movie sulla prostituzione minorile “ Viaggio all’Inferno”.
L’anno seguente, nel 2006, sarà alla regia del film documentario “ A pugni chiusi, a cuore aperto” sul pugile Vincenzo Cantatore, in occasione dell’incontro per la conquista del titolo europeo.
A marzo del 2005 presenta la commedia “E guardo il mondo da un oblò”, vincitrice della 6° edizione del Montecarlo Film Festival de la Comedie di Ezio Greggio.
Nel 2006 dirige “Il Lupo”, liberamente ispirato alla vera storia di Luciano Liboni, lungometraggio che Calvagna riesce a portare in America come secondo prodotto italiano distribuito negli Stati Uniti dopo “ Il postino” di Massimo Troisi.
Nel 2007 dirige ed interpreta il film “ Il peso dell’aria”, che ha come tema l'usura. Il film viene premiato nel 2007 prima a Capri, Hollywood per la miglior regia e poi nel 2008 al Grauman’s Chinese Theater di Los Angeles.
Nel 2008 realizza il film “Guardando le stelle”, una storia drammatica sulla problematica degli attacchi di panico, e nel 2009 dirige e interpreta “L’ultimo ultras”, film sulla latitanza di un tifoso che colpisce a morte un ragazzo di una squadra avversaria.
Nel 2011 dirige ed interpreta “Rabbia in pugno”, girato interamente in una palestra a causa degli arresti domiciliari.
Nel 2012 dirige ed interpreta il film autobiografico “Cronaca di un assurdo normale”, tratto dall’omonimo libro scritto dallo stesso Calvagna, che verrà presentato al 68° Festival del cinema di Venezia e, con il titolo statunitense "Bad Times", al Sunshine Cinema di New York.
Nel 2013 dirige il thriller Multiplex, attualmente in fase di post produzione.