Negli anni ’50 la famiglia di Giuseppe parte dalla Sicilia: il padre, maresciallo delle Guardie Carcerarie, era stato trasferito ad Aosta, piccola cittadina ai piedi delle alpi.
Giuseppe è poco più che neonato e passa la sua infanzia fra le mura di un penitenziario per poi trasferirsi con la famiglia nelle case popolari alla periferia della città. E' un ragazzo inquieto e sensibile, ribelle e sognatore e nel ’73 parte per gli Stati Uniti. Ritorna dopo tre anni e del sogno americano non gli resta che il soprannom...visualizza tuttome affibbiatogli dagli amici del bar: Pino America.
Da più di trent’anni si prende cura degli “ex ammalati” in qualità di primario del reparto eternità.
Uno spirito anarchico a cui la vita ha tarpato le ali, ma che, grazie a i suoi sogni di bambino, continua a volare, mischiando maschera e volto, saggezza, arte e follia.