Paolo Gioli nasce a Sarzano (Rovigo) il 12 ottobre 1942. Nel 1960 si stabilisce per qualche anno a Venezia dove frequenta la Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti. Nel 1967 è a New York dove resterà solo un anno, ottiene una borsa di studio dalla John Cabot Foundation di Boston ed entra in contatto con i galleristi Leo Castelli e Martha Jackson. In America scopre il New American Cinema. Rientrato in Italia alla scadenza del visto di soggiorno (che non gli viene rinnovato per l’atteggiamento più s...visualizza tuttosevero dell’US Immigration Office a seguito dell’uccisione di Luther King e di Bob Kennedy), nel 1970 si stabilisce a Roma dove entra in rapporto con la Cooperativa Cinema Indipendente. È tra Rovigo e Roma che produce i suoi primi film che sviluppa da se stesso usando la cinecamera come un laboratorio sulle orme dei Lumière. Nel ’76 si trasferisce a Milano dove, oltre al cinema, si dedica con continuità alla fotografia. Ma è nel polaroid che Gioli troverà un mezzo sorprendentemente duttile con cui portare avanti la sua ricerca, anche travasando la materia su supporti diversi dalla pellicola, come la carta e la tela, apparentando così il polaroid alle arti belle. Ed è sin dai primi anni ’80 che Gioli riceve per la fotografia i primi riconoscimenti importanti con una personale all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma (1981), al MNAM Centre Pompidou di Parigi (1983), ai Rencontres Internationales de la Photographie di Arles dove sarà ospite più volte con una personale anche al Museo Réattu (1987) e l’onore della copertina del catalogo 1984 della fiera annuale di AIPAD l’Association of International Photography Art Dealers. Nel 2006 l’italiana RaroVideo ha pubblicato un doppio dvd con una selezione di quattordici suoi film. Nello stesso anno i film di Gioli vengono presentati per la prima volta a Views From The Avant-Garde, una sezione speciale del New York Film Festival dove Gioli è ormai una presenza costante. L’anno seguente Gioli è invitato come artist on focus alla 44 edizione dell’Hong Kong International Film Festival dove verrà poi chiamato ogni anno a presentare la sua ultima produzione. Nel 2008 una selezione di suoi film è presentata all’Ontario Cinémathèque a Toronto e, successivamente, a Wavelenght, la sezione speciale del Toronto International Film Festival dedicata all’avanguardia. A giugno 2009 il Festival di Pesaro gli tributa un omaggio con una rassegna completa dei suoi film mentre a dicembre dello stesso anno esce un volume monografico edito dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma sul suo lavoro di film-maker. A Parigi, nell’Estate del 2010 la Cinémathèque francese presenta una vasta rassegna delle sue opere e viene pubblicato un triplice dvd con l’opera filmica completa (sia in Italia che negli Stati Uniti) sempre da Rarovideo. Nell’estate 2014 la rivista americana «Artforum» gli dedica un lungo articolo illustrato. Nel 2015 Gioli partecipa con una selezione di opere al Padiglione Italia della 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Tra le personali degli ultimi tre anni: Paolo Gioli. Cuerpos evocados por la noche a cura di Giuliano Sergio, Istituto Italiano di Cultura, Madrid, Febbraio 2017; Paolo Gioli, Anthropolaroid, a cura di Peter Benson Miller, American Academy, Rome, Ottobre 2018; Dialoghi - Joan Fontcuberta/Paolo Gioli, a cura di Joan Fontcuberta, Galleria del Cembalo, Roma, Ottobre 2019; Cronologie di Giacomo Daniele Fragapane, per le edizioni di Johan & Levi, 2020, un lungo saggio monografico sull’autore; Impressions sauvages a cura di Philippe Dubois e Antonio Somaini, edito nel 2020 da Les presses du réel, contiene numerosi saggi di studiosi sui vari aspetti del lavoro di Gioli, alcuni suoi testi e le schede di tutte le sue opere, oltre ad un apparato iconografico ricchissimo. L’artista vive e lavora a Lendinara (RO).