Considerato da Quentin Tarantino “uno dei più grandi cineasti viventi”, Miike ha sempre contribuito a ridefinire i limiti del visibile e a ripensare i confini esistenti fra pratiche “basse”, generi e vocazione autoriale con alcuni dei film più amati e discussi degli ultimi anni. Discepolo di Imamura Shohei e Hideo Onchi, dall’esordio del 1991 con Toppuu! Minipato tai - Aikyacchi JankushonMiike ha riscritto le regole del cinema popolare giapponese, dando vita a un universo ricco di emozioni violente e contraddittor...visualizza tuttorie tutte in grado di cogliere, con sguardo critico e preciso, ossessioni e manie del mondo nipponico.
La sua sterminata filmografia conta quasi un centinaio di titoli: da Audition (1999), film considerato uno dei “25 film più terrificanti degli anni ’90” e uno dei “20 film horror da vedere prima di morire”, fino a Il canone del male (2012) presentato in concorso al Festival di Roma, Miike segna la storia del cinema di genere con il suo inconfondibile approccio brutale, visivamente sempre geniale, colto e, soprattutto, privo di censure e moralismi. Presente a Venezia in Orizzonti nel 2004 con Izo, visionaria parabola sulla presenza del male nella storia, torna tre anni dopo a Venezia in concorso con Sukiyaki Western Django, irriverente versione pop-punk del western all’italiana. Nel 2010 è di nuovo in concorso con 13 assassini, epopea samurai ambientata nel periodo Edo paragonata dai critici ai migliori film di Akira Kurosawa. Miike approda nel 2011 e nel 2013 al Festival di Cannes, dove presenta in concorso Hara-Kiri: Death of a SamuraiStraw Shield. Nel 2012 è al Festival di Roma con Il canone del maleThe Mole Song: Undercover Agent Reiji, in competizione, e Blue Planet Brothers (fuori concorso).
I suoi film fanno ormai parte dell’immaginario collettivo del mondo contemporaneo. Opere come Fudoh: The New GenerationD.O.A. – Dead or Alive (2001), senza contare opere inclassificabili comeThe Bird People in China Big Bang Love(2012), rientrano a pieno diritto fra i classici del cinema del nostro tempo.