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Karpo Godina

26/06/1943
Skopje, Macedonia

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Karpo Godina


Biografia:
Una delle figure centrali di tre decenni di cinema jugoslavo (nonché, dall'indipendenza ad oggi, di trent'anni di cinema sloveno), Karpo Godina è sempre stato difficile, se non impossibile, da definire o circoscrivere. Regista, direttore della fotografia, sceneggiatore, montatore. Metà sloveno e metà macedone, si trova più a suo agio a lavorare in Serbia e in Bosnia-Herzegovina.
Autore di numerosi lungometraggi e cortometraggi, conosce a fondo sia il linguaggio del documentario che quello del cinema narrativo e di avanguardia. È stato una delle personalità chiave della nouvelle vague jugoslava, nota anche come Black Wave, assiduo e prezioso collaboratore di luminari quali Želimir Žilnik e Lordan Zafranović, maestro ispiratore, nonché fotografo e attivista politico. Se esiste un filo conduttore nella vasta filmografia di Godina come regista, a parte l'indiscutibile bellezza visiva della maggior parte dei suoi film, è un senso pervasivo di gioia e divertimento, una manifestazione continua di una libertà di espressione senza freni a dispetto di qualsiasi forma di repressione.
In Slovenia, è stato collaboratore di Filip Robar Dorin, regista di primo piano, impegnato su temi sociali e mai reticente nell'esprimere il suo punto di vista, nonché fondatore di una delle prime società di produzione cinematografica indipendente in Jugoslavia, la Filmske Alternative.
Nel 2016 riceve il premio Underground Spirit all'European Film Festival Palić, in Serbia, un riconoscimento assegnato per il lavoro eccezionale nel campo del cinema indipendente e dell'originale poetica cinematografica sviluppata al di fuori dell'industria mainstream. In questa occasione, ha affermato: «Tutti i miei film hanno un certo messaggio e l'unica cosa importante per me è stato catturare lo spirito del tempo. Ho sempre cercato di trovare un nuovo linguaggio o una forma da rappresentare su pellicola».
Nell'ottobre 2018, Karpo Godina presenta al MOMA di New York la prima retrospettiva della sua carriera, in concomitanza con la mostra Toward a Concrete Utopia: Architecture in Yugoslavia, 1948–1980.
(ultima modifica: 31/01/2019)



Premi e nomination