Sinossi *:
Piacenza, terra di grandi vocazioni è un documentario a episodi, cinque per l’esattezza delle durata di circa venti minuti ciascuno, può essere visto nella sua totalità o si può scegliere anche uno o più episodi. Il denominatore che lega queste cinque grandi figure è l’appartenenza al territorio piacentino.

Cardinale Giulio Alberoni (Piacenza, 21 maggio 1664 – Piacenza, 26 giugno 1752) un cardinale Masterchef. La sua vita è degna di un film d’azione. E’ stato un cardinale e politico italiano primo ministro nella corte di Filippo V di Spagna. Uno dei primi a utilizzare prodotti alimentari italiani, nello specifico salumi piacentini, come “arma” nella soluzione delle controversie internazionali.

Monsignor Francesco Torta (Piacenza 1864 – Piacenza 1949) il servo di Dio. Fondatore della congregazione “Suore della Divina Provvidenza per l‘infanzia abbandonata” per l’assistenza nei diversi enti caritativi da lui fondate a favore di orfani, ciechi e sordi. Su suggerimento del vescovo Giovan Battista Scalabrini, nel 1903 aprì a Piacenza la Casa della Provvidenza per i sordomuti alla quale seguì quella di Cremona nel 1932. Le Suore della Divina Provvidenza in seguito fondarono diverse missioni tra cui quella della Tanzania fondamentale per la salvezza dei bambini/e albini africani.

Cardinale Agostino Casaroli (Castel San Giovanni 1914 – Città del Vaticano 1998) e la politica internazionale. Fu il protagonista della cosiddetta Ostpolitik della Chiesa, ossia la politica di cauta apertura verso i Paesi comunisti dell’Europa orientale al punto di viaggiare sotto copertura nel blocco sovietico fino a Mosca. Contribuì a far cadere il muro di Berlino e firmò il concordato Stato e Chiesa con Bettino Craxi. In incognito, sotto il nome di “Don Ago”, aiutava molto i ragazzi del carcere minorile di Casal del Marmo

Cardinale Ersilio Tonini (San Giorgio Piacentino 1914 – Ravenna 2013) il grande comunicatore. Fu tra i direttori de “Il nuovo giornale” di Piacenza e giornalista di “Avvenire”. Fu anche conduttore televisivo a fianco di Enzo Biagi negli anni Novanta del celebre programma di Rai Uno “I dieci comandamenti all’Italiana”. Famosa la sua omelia sulla tragedia della Mecnavi a Ravenna. Visse sempre in grande semplicità, non volle abitare nell’ appartamento Vescovile di Ravenna lasciando quello spazio a una comunità di recupero per tossicodipendenti.

Beata Suor Leonella Sgorbati (Gazzola 1940 – Mogadiscio 2006) la Sorella del perdono. Con il fondamentale aiuto di SOS Villaggi dei Bambini (SOS Children’s Village) la Beata Suor Leonella riuscì ad aprire nel 2002, una scuola per infermieri a Mogadiscio, fu insegnante nella medesima Scuola. Anche grazie al suo operato le prime 34 infermiere si diplomarono nel 2006, certificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, poiché la Somalia era priva di governo. Dopo un ritiro con le consorelle “Missionarie della consolata” le fu chiesto di tornare in Somalia e, nonostante ci fosse una “taglia” posta sulla sua persona dagli estremisti islamici, accettò il suo compito. Rientrata a Mogadiscio il 13 settembre 2006, il 17 settembre è stata uccisa a colpi d’arma da fuoco all’esterno dell’ospedale pediatrico, assieme alla guardia del corpo islamica. Le ultime parole da lei pronunciate prime di morire furono: perdono, perdono, perdono.



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