Sinossi *:
A Pavia, nel piazzale dove ogni estate arriva il luna park, c'è il campo sinti in cui vive la famiglia Casagrande: Alex e Ketty e i loro figli. Da giovani, dice la coppia, hanno fatto la “fuitina”, “come nel Sud Italia”: è una tradizione sinti, dopo pochi giorni si torna al campo, si fa il giro delle famiglie e si chiede perdono. Alex e Ketty si raccontano davanti alla telecamera dei quattro registi di Piazzale Europa, all'ombra delle giostre che nei giorni estivi sono sempre in movimento, e dove i ragazzi del campo si mischiano ai “gagé” - tutti i non sinti, anche i camminanti che portano le giostre e con cui i rapporti sono difficili come con tutti quelli che perpetuano i luoghi comuni razzisti rivolti da sempre a queste comunità: “Entra a mangiare a casa mia e poi mi potrai dire come sono”, osserva Alex. Il figlio maggiore di Alex e Ketty ha pure lui fatto la fuitina: ora, appena diciassettenne, vive con la sua compagna in un circolo destinato a ripetersi. I genitori hanno provato a fermarli - “erano troppo giovani” – ma davanti alla loro determinazione si sono infine arresi. Ketty però ha grandi speranze per l'altra figlia adolescente, con ottimi voti a scuola: potrebbe iscriversi all'università e fare una vita “diversa”. Non a casa, a prendersi cura dei figli, ma “scegliendo un lavoro che le consenta di viaggiare”, come sogna per lei la mamma. Il padre non è fiducioso, non sembra credere alle strade che deviano dalla tradizione: “Inciamperà”. Nel tempo sospeso dell'estate però tutto appare ancora possibile.

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