Sinossi *:
La storia di Tiburtino III è legata alla storia e all'immagine di Roma capitale, che si complica in epoca fascista con la costruzione delle borgate, avamposti di edilizia pubblica (e scadente) nella colonizzazione dell'Agro Romano. L'imperiale foga ordinatrice del regime prevede infatti il trasferimento degli strati più poveri della popolazione romana dai rioni storici a questi nuclei satelliti che saranno poi progressivamente riassorbiti dalla metropoli. La particolare composizione sociale di Roma fa delle borgate un osservatorio privilegiato del proletariato e della piccola borghesia romana. Sorta negli anni Trenta nel quadrante orientale della città, la borgata di Tiburtino III si è caratterizzata per la distanza (non solo fisica) dalla città e dalle sue istituzioni, per la carenza di servizi e strutture, per condizioni di forte marginalità sociale (bassi livelli di istruzione, alti tassi di disoccupazione, etc.).
Ma a questi evidenti sintomi di sofferenza hanno fatto spesso da contraltare un forte sentimento di appartenenza alla comunità della borgata, l'impegno dei "borgatari" nel sopperire alla latitanza delle istituzioni, il prodigarsi di cittadini comuni (maestri, parroci, operatori sanitari) che, pur non essendo sempre nativi o residenti, hanno fornito nel corso del tempo un supporto non solo materiale alle diverse generazioni.
Il senso di un'identità collettiva del quartiere è rimasto molto forte nei suoi abitanti fino alla fine degli anni Settanta, quando mutazioni sociali più generali (come ad esempio il diffondersi dell'eroina), demolizioni, nuove costruzioni, lo sviluppo di Pietralata e la nascita di Colli Aniene (accompagnati da consistenti spostamenti della popolazione) hanno connotato in modo nuovo tutta la zona.



Note:
Il progetto di produzione del documentario è nato come progetto di ricerca con la finalità di raccogliere documentazione orale, visuale ed audiovisiva relativa al territorio del V municipio e in particolare al quartiere di Tiburtino III.
Nell'approfondito lavoro preliminare di raccolta di testimonianze e materiale d'archivio, l'accento è stato posto soprattutto sulla valorizzazione di una memoria diffusa, sia condivisa sia conflittuale, attorno alla cui definizione si sviluppa l'identità del territorio stesso. In particolare, il lavoro si propone di mettere in relazione l'assetto culturale attuale del territorio con il suo retroterra storico, in modo da rendere conto di trasformazioni avvenute e nuove prospettive.
In particolare, emerge la memoria nel processo di formazione delle borgate durante il fascismo, nelle successive trasformazioni del dopoguerra e nell'attuale contesto sociale e ambientale.
L'obiettivo della ricerca e della diffusione del documentario è quello di contribuire alla conservazione ed alla valorizzazione della memoria di quella forte identità culturale che ha caratterizzato la storia del Tiburtino III per circa 70 anni, dalla sua fondazione al passaggio di millennio, attraverso i racconti di varie generazioni di suoi abitanti. Vorremmo così, attraverso le parole di chi li ha vissuti in prima persona, ridare senso ai mutamenti avvenuti e contribuire, se possibile, ad individuare nuove identità e dare spazio a nuove forme di aggregazione.

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