Sinossi *: Nel settembre 1971 Dino Buzzati è a Cortina, dove va spesso per via dello Spigolo della Punta Fiames, una delle sue ascensioni più amate. La montagna è una passione viscerale per lui, adora i monti selvatici della valle di Belluno dov'è nato, e subisce il sortilegio delle vicine Dolomiti.
Una mattina, senza nessun motivo riconoscibile, chiede all'amico Rolly Marchi di fotografarlo di schiena, "come uno che se ne va, per sempre" precisa. E come a ribadire la chiarezza del presagio, disegna la stessa immagine sulla sua agenda. Di lì a dopo, il 28 Gennaio 1972, si spegne in una clinica milanese, all'età di sessantasei anni. Un attimo prima ha chiesto che gli fosse portato uno specchio. "Voglio sapere che colore ha la morte" ha detto. "E' tutta la vita che scrivo di lei, non posso averne paura.". Ed è uscito di scena in punta di piedi, osservando il suo volto. Con la dignità stoica che aveva attribuito a Giovanni Drogo, il protagonista de Il deserto dei Tartari, descrivendo la sua fine. Se questo gli è riuscito.