Sinossi *: Nelle savane del Kenya nord occidentale che si estendono sino ai confini con l'Uganda, vivono i Pokot, popolo di pastori, una tribù di poco più di 200.000 individui. La vita dei Pokot pastori seminomadi, tradizionalmente lontani dal progresso, è rimasta quasi immutata nel corso dei secoli; tuttavia, oggi, anche tra i Pokot molte tradizioni antiche, usi, costumi e stili di vita stanno cambiando adattandosi al presente.
La popolazione Pokot ha origini molto lontane; appartiene al gruppo Kalenjin, il grande ceppo dei nilotici meridionali. Gli antenati dei Pokot, forse tra il 7° e il 5° secolo a.C., emigrarono dalle terre della valle del Nilo, spinti da invasori provenienti dall'Arabia Meridionale, e giunsero nel nord dell'attuale Kenya.
Qui incontrarono genti di lingue cuscite, che, a più ondate a partire dal 2000 a.C., erano giunte in questi territori dall'Etiopia.
I Pokot si sarebbero originati dal miscuglio di queste popolazioni.
La loro terra è il Karapokot, la terra dei Pokot. Si tratta un territorio semi arido, un'ampia savana che si estende tra i 900 e i 2500 metri d'altezza. Il capriccio delle stagioni condiziona la vita dei Pokot la cui economia è fondata sulla pastorizia. La terra sterile, i pascoli scarsi e la mancanza di acqua costringono i Pipatix , così si chiama nella lingua pokot "la gente del bestiame", a continui spostamenti per condurre le mandrie alla ricerca di nuovi pascoli.
Ma la vita dei Pokot è segnata anche da altre insidie.
Continui sono i conflitti con i popoli vicini come i Turkana, i Nandi, o i Karimojong della vicina Uganda, tutti pastori e tutti nemici. In questi scontri, a volte assai cruenti, dove oggi accanto le armi tradizionali come archi, frecce e lance appaiono anche i fucili automatici, tutti cercano di razziare gli uni agli altri il bestiame, fonte principale della loro economia.
A causa dei continui conflitti, della scarsità di pascolo, delle epidemie e delle frequenti carestie, già all'inizio del ‘900, un gruppo di Pokot risalì le falde delle Cherengani Hills per cercare migliori condizioni di vita. Si insediarono a oltre 3000 metri di altitudine, in un ambiente dal clima più mite e con un regime di piogge più regolare.
Qui adottarono l'agricoltura e divennero sedentari. Questo nuovo gruppo è chiamato Pipapax, la gente dei cereali. Si sono venuti così a creare, determinati dall’ambiente, due modi di vivere completamente differenti in un unico gruppo tribale che parla lo stesso idioma e che possiede una unica cultura originaria.