Regia:
Danilo Monte,
Cristiano Zuccotti
Anno di produzione: 2008
Durata: 73' 15''
Tipologia: documentario
Genere: docufiction,sociale
Paese: Italia
Produzione:
Polivisioni creAction,
CinèticLab,
Kcl,
Beatrice Ruffini
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di ripresa: DV PAL 4:3
Camera: Telecamere Panasonic DVX 100BE, Panasonic e Sony automatiche a 1 ccd, 2 proiettori da 800W, 1 camera set sennheiser, 1 cavalletto
Sistema di montaggio: Final Cut Studio Pro su piattaforma Apple
Formato di proiezione: Betacam SP PAL, colore e bianco/nero
Titolo originale: Provini d'Amore (Viaggio in Sicilia per Capire l’Italia)
Altri titoli: Love Casting (A Trip to Sicily to Understand Italy)
Sito Web:
http://www.myspace.com/polivisioniAmbientazione:
Giarre (CT) / Alcamo (TP) / Mazara del Vallo (TP) / Pietraperzia (EN) / Caltagirone (CT) / Vizzini (CT)
delle riprese:
Agosto 2006 - Aprile 2007
Budget: 10.000 euro
Sinossi *: Una troupe video di amici parte autorganizzata verso la Sicilia con uno sgangherato camper pieno di materiale recuperato in ogni dove. Ad attenderli, un altro furgone attrezzato ed una serie di amici che da Alcamo, attraverso Mazara del Vallo e Caltagirone li aiutano ad improvvisare dei casting rivolti alla popolazione locale, basati su spezzoni tratti da “Sedotta e abbandonata” e “Divorzio all’italiana” di P. Germi. L’occasione del casting risulta così essere anche un escamotage per indagare, tramite un intervista, proprio quelle tematiche, come il rapporto di coppia, proposte nei film di Germi ( e in Comizi d’amore, di Pasolini ) ed attualizzarle alla luce dei giorni nostri. Fanno da cornice a tutto questo le peripezie della troupe, che durante tutto il viaggio ha documentato in una sorta di back stage itinerante i problemi tecnici, i malumori, i dubbi e le sorprese che inevitabilmente si sono venute a creare, e che hanno portato a riflessioni non preventivabili in partenza.
“…in Sicilia sono un poco esasperati quelli che sono i caratteri degli italiani in generale, oserei dire che la Sicilia è Italia due volte…”
(P.Germi, 1964)