Sinossi *: Roma negli anni 90 è stato un terreno di profonda sperimentazione musicale e sociale.
All'inizio del decennio un gruppo di pionieristici produttori e dj entrano in contatto con le sonorità di un nuovo genere musicale che dal nord America si sta espandendo in tutta l'Europa.
È l'alba della Techno ed Il "suono di Roma", così si definiscono tra loro in modo informale, finisce per conquistare la città; dal centro alle periferie, tutti ballano con questi nuovi ritmi elettronici in raduni musicali con pressioni sonore mai sentite prima, improvvisamente fa percepire ai romani coinvolti che si assottigliano le distanze con il resto del mondo e da margine periferico Roma diventa meta ambita per i dj e producer più acclamati al mondo.
Grazie ad artisti locali come Lory D, Leo Anibaldi, Andrea Benedetti ed altri, anche Roma, come Londra, Berlino, Chicago e Detroit, può vantare feste Rave con ospiti del calibro di Aphex Twin, Robert Armani e così via.
Ma l'ingordigia degli organizzatori prende il sopravvento e così questi rave "semi legali" da eventi organizzati per l'amore della musica e dell'aggregazione diventano facili valvole di sfogo per personaggi poco raccomandabili, si espongono a infiltrazioni fasciste e criminali che poco hanno a che fare con creatività e sperimentazione musicale.
È così che muovendo i primi passi dagli spazi occupati (c.s.o.a.) come Spaziokamino di Ostia, il Forte Prenestino, Pirateria e il Breakout a Roma, una nuova leva di ragazzi decide che se non trovi da nessuna parte la musica e le feste che vuoi tanto vale organizzarsi da soli. Nascono trasmissioni su stazioni radio pirata (Hard Raptus su Radio Onda Rossa) e si fa sempre più pressante l'esigenza da parte di questi ragazzi di uscire dalle occupazioni con l'obiettivo di connettersi con la metropoli e di auto organizzare il divertimento.
Entrano in contatto con una fascia di sottoproletariato urbano che, orfana dei rave commerciali, non ha più uno spazio reale per potersi esprimere, rischiando di diventare facile preda dei movimenti neofascisti di inizio anni '90, dando inizio alla stagione Romana dei RAVE ILLEGALI, strumento che dopo quasi 30 anni dagli eventi raccontati nel documentario ancora riesce ad aggregare nella pratica dell'occupazione e dell'autogestione decine di migliaia di persone in tutta Europa in maniera totalmente imprevedibile per le istituzioni politiche e poliziesche.
Il Rave è a pieno titolo l'ultima grande controcultura nata nel Novecento, che tra alti e bassi ha saputo trasformarsi e rinnovarsi nell'era della comunicazione digitale eludendo il mercato. Un ponte culturale tra le generazioni che non conosce confini e barriere di alcun tipo.