Sinossi *: Napoli. Nel refettorio della chiesa di San Vincenzo del Rione Sanità, sedie e spartiti vuoti accolgono giovani musicisti che arrivano per le prove. Sono i ragazzi di Sanitansamble.
Il parroco della chiesa, Padre Antonio, impegnato con altre realtà locali nel risanamento del quartiere, è inizialmente scettico sulla riuscita di un Orchestra giovanile composta dai ragazzi del quartiere. Col tempo si renderà conto dell’enorme potenziale e ne diventerà un grande sostenitore. Il quartiere è molto degradato, ma nasconde anche delle ricchezze architettoniche (chiese sotterranee, antiche statue, ossari) e umane (i giovani, le loro madri accoglienti e protettive, il rapporto con la vita e la morte, con il sacro).
Il documentario parte dalla scoperta delle bellezze e dell’umanità del quartiere, per arrivare alla musica come punto di incontro di questi due valori positivi e come forza propulsiva per un cambiamento sociale. Il senso del progetto orchestrale è, come spiegano nelle interviste i maestri e il direttore d’orchestra, attivare una consapevolezza delle proprie capacità individuali utili e necessarie alla riuscita di un progetto più complesso, corale e sociale. Un’orchestra funziona bene quando tutti i suoi membri lavorano bene insieme. Così tra i vicoli di Sanità si può ascoltare un violino, una tromba. I ragazzi si esercitano a casa, singolarmente con i loro maestri di strumento e poi insieme nel refettorio. A volte si chiamano da un appartamento all’altro e in tre o quattro improvvisano una piccola sessione di prova. I giovani musicisti si esercitano al rispetto reciproco e ad aiutarsi a vicenda: ad individuare una nota sbagliata, a correggerla e a ripartire tutti insieme. Metafora di vita, allenamento alla solidarietà.
Sanitansamble è stata invitata al teatro San Carlo per una perfomance di alcuni brani musicali. Per quell’occasione i ragazzi studiano i brani, commentano l’evento, parlano del loro futuro. Li seguiamo il giorno della perfomance quando si vestono, si incontrano e si recano a teatro. Li vediamo dietro le quinte con la faccia tesa o sorridenti, che scattano foto con il cellulare, ripassano alcuni passaggi e infine li vediamo sul palco vestiti di nero e di bianco salutare il pubblico….