Sinossi *:
Crack, Vision, Fly, Kick, Hop - questi erano i nomi degli sci Sarner. Famosi per la loro soletta veloce ed il design dai colori pop, arancione - verde - bianco, ancora oggetti sono ricercati ed apprezzati dai collezionisti.
Quando nel 1973 naque la prima fabbrica di sci alto-atesina in Val Sarentino, era il periodo delle automobili con i portasci stracarichi e della moda degli “Stunt ski”. Dopo un anno di lancio caratterizzato da campagne pubblicitarie di grande impatto ed un forte impegno produttivo da parte della società Sarner gli sci ebbero un tale successo che si vendevano non solo in Europa, ma ci furono ingenti orinativi dagli Stati Uniti e dal Giappone. Questo successo commerciale si fece subito sentire nella valle: gli ordini continuavano a fioccare in fabbrica creando nuove opportunità di lavoro e ci fu un vero e proprio boom economico. Discesisti e slalomisti locali vennero ingaggiati per testare i nuovi modelli su varie tipologie di piste e di neve. Le squadre juniores vennero sponsorizzate da Sarner Ski e i bambini e i ragazzi si allenavano e gareggiavano in slalom e slalom gigante con sci Sarner.
Ma con il 1978 cominciò un lento declino. Nonostante l'ottima situazione degli ordinativi, gli alti tassi di interesse e la mancanza di redditività dell'azienda portò ad un buco finanziario che si allargava di anno in anno.
Nel 1979 infine il sogno della grande fabbrica di sci in Val Sarentino scoppiò come una bolla di sapone e lo stabilimento dovette chiudere.
Oggi nello stabilimento ex-Sarner si trova una lavanderia industriale e la sede di un consorzio. Gli sci Sarner si possono ammirare al Museo dello Ski di Oslo e al “Deutsches Museum” di Monaco.

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