Sinossi *:
Adriano-Padova-Rizzoli nel suo essere un enorme sistema socio-tecnico è anche un complesso sistema polifonico. In questo lavoro, il quartiere perde la sua veste di periferia e viene descritto attraverso un percorso audio/video che si sviluppa in maniera circolare intorno al suo stesso centro, determinando una personale combinazione ritmica.



Note:
Realizzato nell'ambito della residenza UP - Urban People, durante la quale, per dieci giorni, è stato chiesto a 4 fotografi e 4 videomaker di raccontare le periferie milanesi.

Realizzazione
Adriano-Padova-Rizzoli appare al visitatore come un’area estremamente vasta, ricca e complessa; un’area molto bella, di quelle bellezze da scoprire piano piano, lasciandosi coinvolgere dal fermento delle attività quotidiane, dai profumi, dai colori e dalla quiete delle zone residenziali ai margini della città.
Il quartiere si può esplorare in molti modi: a piedi, in bici o salendo sul 56 e restandoci fino al capolinea, facendosi accompagnare dai racconti appassionati degli abitanti. Io ho deciso di perdermi tra le vie di APR per dieci intensissimi giorni, i primi 4 senza attrezzatura e i restanti 6 armata di videocamera e registratore.
Nel corso di queste esplorazioni ciò che ha maggiormente catturato la mia attenzione è stato, da un lato, la conformazione del quartiere - molto variegato sia da un punto di vista sociale sia da un punto di vista urbanistico - e, dall’altro lato, la presenza di una grande quantità di suoni e di rumori proprio in correlazione a questa varietà sociale e urbanistica. E non parlo solo dei suoni in senso stretto, quali le voci del coro multietnico di Parco Trotter, la musica dell’Orchestra di via Padova o le danze dei boliviani caporales. Parlo dei suoni e dei rumori che ogni città sprigiona, in quell’armonia che si crea nella combinazione del fluire della vita umana nelle vie e nelle strutture urbane, tra spazi pieni e spazi vuoti, tra confini e luoghi di confronto/scontro.

In questo senso, APR nel suo essere un enorme sistema socio-tecnico è anche un complesso sistema polifonico, una combinazione di melodie che suonano per me in maniera meravigliosa. Il mio obiettivo è stato quello di provare a riprodurre questo sistema sonoro attraverso un percorso audio/video. Il quartiere non è inteso in questo senso come periferico, ma viene descritto attraverso un percorso circolare intorno al suo stesso centro, ricco di momenti pieni e momenti vuoti a determinare un personale ritmo.
Attraverso questo lavoro sarà possibile per lo spettatore esplorare APR con un punto di vista, e di ascolto, nuovo, volutamente incompleto e volutamente aperto ad interpretazioni ed ulteriori esplorazioni, in un’operazione di stimolazione della curiosità.

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