Sinossi *:
L’idea del film da parte del regista Piero Cannizzaro è stata quella di dare un volto a quelle persone che hanno tentato “l’ avventura” di venire in Europa attraverso viaggi di sofferenze, soprusi, umiliazioni, stupri. Per molti poi è diventato anche un viaggio di riscatto e voglia di ricominciare.
Un viaggio tra Senegal, Costa D’Avorio, Guinea durato circa tre mesi seguendo l’itinerario di CinemArena per poi incontrare nei villaggi le persone, protagoniste delle storie in merito al tema dell’emigrazione
Il regista ha voluto dare un volto alle persone che incontrava. Le ha incontrate nella loro quotidianità, anziché nella massa indistinta dei barconi e delle immagini che in genere ci giungono dai media. Da noi si parla molto e giustamente di mediterraneo, ma la maggior parte delle persone che ha incontrato nel viaggio, quel mediterraneo non sono riusciti ad attraversarlo e oltrettutto al prezzo di inaudite sofferenze.
Storie di speranze, di sogni rimasti tali, di fallimenti ma anche di successi. Storie di chi vorrebbe partire verso l'Europa nonostante tutto, e storie di chi è tornato subendo magari una sconfitta ma che è riuscito a ricostruirsi una vita nel villaggio  creando una una piccola economia e una vita dignitosa nel proprio paese. 
Anche la musica nel film è molto importante come del resto lo è quasi sempre nei film di Cannizzaro. Registrata dal vivo nei luoghi dove si svolgeva, sia con improvvisazioni nei villaggi ma anche con importanti musicisti come il Senegalese Aliou Ndiaye, cantante e suonatore di xalam e membro dell’orchestra nazionale del Senegal.

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