Sinossi *: Negli anni trenta centinaia di famiglie venete sono state indotte a emigrare per cercare un lavoro. Girando per le campagne della bassa Toscana, in alcune zone del Lazio o addirittura in Sardegna, abbiamo incontrato persone che pur abitando da più di settant’anni fuori dal Veneto (siamo ormai giunti alla terza generazione), si sentono ancora parte di una comunità,mantenendo intatti usi, costumi e lingua. Arborea (Or), Alberese (Gr), Borgo Podgora, Borgo Carso, Borgo Piave e molte altre frazioni della provincia di Latina sono i luoghi più significativi di questa emigrazione. Il Veneto di quegli anni era una delle regioni più povere d’Italia.La propaganda fascista aveva bisogno di continuo consenso e le bonifiche rappresentavano la possibilità di ottenerlo. C’è stato così un vero esodo, quasi una “deportazione di massa”. Circa 35.000 persone sono partite senza sapere cosa li aspettava. Attraverso le decine di testimonianze raccolte è stato interessante verificare come i protagonisti di quell’esperienza l’hanno vissuta e come la ricordano.