Sinossi *: “Non hanno generalmente che una valigetta ed un sacco” scriveva la Gazzetta di Mantova il 15 novembre 1887 dal porto di Genova, presso cui 762 italiani, in prevalenza lombardi, stavano salpando per “fare del Costa Rica la loro America”.
Un lungo viaggio che portò loro – e i 670 arrivati cinque mesi dopo – a lavorare alla costruzione della linea ferroviaria che collegava la costa atlantica alla capitale San Josè.
Un’emigrazione dimenticata fatta di patimenti e lotte che segnarono profondamente la storia dei piccoli villaggi attraversati dai binari e in generale della società costaricense.
Quattro generazioni dopo, due giovani cresciuti in Lombardia – lei a Milano, lui a Mantova – ripercorrono a piedi i binari del ferrocarril al Átlantico, un tempo opera all’avanguardia e ora simbolo di un fallimento inghiottito dalla natura. Sotto la fitta vegetazione si celano infatti 140 chilometri di storie dimenticate, stazioni abbandonate, cognomi conosciuti, voci e ricordi degli ‘ultimi’ nipoti e degli abitanti di quei luoghi, villaggi così lontani eppure così legati (anche) al nostro presente.