Sinossi *:
The Forgotten Front è un documentario sulla Resistenza a Bologna e racconta la guerra degli alleati dal 1943 al 1945 sulla linea Gotica, l'occupazione tedesca della città durante la Repubblica di Salò e naturalmente la lotta di Liberazione condotta dai partigiani e dalla popolazione che li sosteneva. Il titolo rievoca l'espressione che usò il "New York Times" l'11 dicembre 1944, quando l'avanzata alleata in Italia si fermò per molti mesi, congelata dall'inverno, lasciando alla Resistenza l'onere di combattere i nazifascisti sul terreno, mentre angloamericani e sovietici procedevano velocemente verso Berlino, dalla Francia e dall'Europa orientale.
L'idea da cui siamo partiti è semplice: realizzare un documentario storico basato sulle ricerche e sui documenti, che eliminasse ogni aspetto di epica narrativa. Per fare questo è stato necessario affidarsi agli storici e utilizzare le testimonianze col contagocce, percorrendo una strada opposta
a quella spesso privilegiata in questi anni. Perché affidare il racconto ai soli testimoni, pur nella loro importanza, spesso non permette di cogliere il contesto generale né di comprendere il perché di certi eventi. Il testimone per sua natura ha una visione parziale e soggettiva, specialmente in un contesto come quello della Resistenza dove i fatti avvenivano concitati, dove l'organizzazione era segreta e dove tutto era da imparare, improvvisare, poiché non vi era alcuna esperienza né certezza se non quella di voler combattere il nazifascismo, giorno per giorno: era una lotta nuova, così come nuovo era il mondo che si voleva costruire.
Realizzato con filmati d'epoca, The Forgotten Front è frutto di una laboriosa ricerca che ci ha permesso di scoprire filmati e foto inedite del periodo della seconda guerra mondiale, in particolare su Bologna e sulla Resistenza in città. La maggior parte di questo materiale filmato inedito proviene
dall'archivio privato di Edo Ansaloni. Il giovane Ansaloni si occupava negli anni Quaranta di fotografare piante e fiori dei vivai per i cataloghi dell'azienda di famiglia ed era un cineoperatore dilettante. Durante l'occupazione tedesca, dimostrando un coraggio e una spregiudicatezza notevole si mise anche a filmare e fotografare quello che avveniva in città. Sue, ad esempio, sono alcune delle riprese inedite della Liberazione di Bologna, in particolare la sfilata dei soldati polacchi che per primi entrarono in città, e quella in cui si vede la cattura e la successiva esecuzione in piazza Nettuno del vicequestore fascista Salvatore Cavallaro, e le foto dei cadaveri, scoperti dopo la Liberazione, della strage nazista di San Ruffillo.

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