Sinossi *: Una ipnotica voce fuori campo narra un testo basato sull’esperienza personale da portiere di notte. Il turno di notte diventa una metafora per raccontare i meccanismi della percezione, soffermandosi su un particolare stato d’animo provocato dal lavorare di notte rispetto all’illusione cinematografica autogena in base alla quale si fa finta che sia giorno. Il film consiste in una raccolta di immagini e somiglianze che confondono lo sguardo, ombre di oggetti proiettate su un muro, le riprese di una telecamera a circuito chiuso, fuorvianti riflessi sulle finestre che ingannano. In questione è il rapporto fra percezione e proiezione, con riferimenti alla sospensione dell’incredulità e alla costante transizione fra la realtà fantasticata e quella vissuta.