Sinossi *:
Provate a depennare questi nomi: Ibrahimovic, Kakà, Milito, Trezeguet, Pato, Mutu, Crespo, Zanetti, Lavezzi. Immaginate che, dalla prossima partita, non scendano più in campo. Sarebbe un disastro. Un esempio rivelatore. La realtà è che senza gli immigrati (anche clandestini), tutta l’Italia andrebbe a rotoli. Quasi il 10% del Pil italiano arriva dagli immigrati, una famiglia su dieci dipende da una badante straniera. Abbiamo bisogno di loro.
In Trentino, nella Val di Non, le mele le raccolgono i senegalesi. In Veneto i nigerini conciano le pelli per la preparazione dei giubbotti destinati a Hollywood. A Vedelago, nel cuore del leghismo veneto, sono loro ad assicurare il 90 per cento di riciclaggio dei rifiuti. A Reggio Emilia i facchini sono per lo più indiani. In Campania i sikh allevano le bufale. In Sicilia senza i pescatori tunisini la flotta di Mazara del Vallo non prenderebbe il mare. E i camionisti? Nel Nord est i due terzi sono albanesi e romeni, nessun italiano è capace di fare i loro turni. E chi terrebbe i nostri vecchi e i nostri bambini? E gli uffici chi li pulirebbe? Gli immigrati non vengono a rubarci il lavoro ma a fare i mestieri che noi rifiutiamo. Basta raccontare, come facciamo qui, una giornata di lavoro in Italia per verificare che cosa realmente succede. Da nord a sud.


Animazioni:
Raffaele Aloia

Ricerca Iconografica:
Silvio Torelli

Ricerca Iconografica:
Elisabetta De Angelis

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