Sinossi *:
Il progetto è un’indagine su come è vissuto l’amore nelle carceri, un luogo dove l’intimità di questo sentimento viene negata. Alcune carceri italiane includono una doppia sezione, maschile e femminile e i detenuti riescono a guardarsi dalle finestre, dietro le sbarre. Il desiderio di comunicare porta alla nascita di un linguaggio dei segni che viene poi tramandato. Tenendo tra le mani degli indumenti chiari per aumentare la visibilità– calze, asciugamani o anche un semplice tovagliolo di carta – i detenuti tratteggiano nell’aria le lettere dell’alfabeto. Queste sono disegnate al contrario e velocemente per nascondere agli occhi degli agenti i propri messaggi. Ogni coppia stabilisce più appuntamenti al giorno da una finestra precisa, la distanza che li separa è troppo ampia per potersi riconoscere in viso. La comunicazione è resa più complessa attraverso l’invenzione di simboli diversi in ogni relazione. Si sviluppa così un linguaggio personalizzato che si articola nel tempo. L’impossibilità di manifestare i propri sentimenti è una pena nella pena cui si aggiunge il divieto di esprimere la propria sessualità. In Italia non sono ancora possibili i cosiddetti “colloqui chiusi” dei detenuti con i propri partner. Di conseguenza, il naturale desiderio di amare,si trasforma in un modo per fuggire dalla durezza della vita dietro le sbarre, per scappare dalla solitudine e continuare a dare un significato a un’esistenza privata di ogni libertà. Le statistiche dicono che queste relazioni possono durare molti anni e nella maggior parte dei casi finiscono con la scarcerazione di uno dei due innamorati. Ciò che resta è la consapevolezza di aver vissuto un’illusione, utile a progettare e a immaginare un futuro, una strategia di sopravvivenza al carcere.

Cast


Soggetto:
Valentina Sommariva

Sceneggiatura:
Valentina Sommariva

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