Sinossi *: Claudio da oltre 40 anni vive in Belgio e, dopo una vita di lavoro, attraverso un continuo incedere in un paesaggio innevato, avverte il bisogno di lasciarsi andare ad una serie di riflessioni ripercorrendo le tappe di un evento che ha segnato un’intera generazione di italiani.
Un corollario di personaggi caratterizzati da sentimenti ambivalenti si affianca e si affranca dal suo cammino. Solo Claudio però, sembra aver razionalizzato questo sentimento ambivalente per rispetto della sua coscienza…
Note:
L’Ambientazione
Genk ed i quartieri operai di Winterslag e Waterschei, la città di Hasselt, i paesi di Lindeman e Maasmechelen. Il Limburgo è fiammingo, la lingua ufficiale il “flamano”, ma non si mangia come si parla: si mangia italiano, marocchino e turco. I comuni sono articolati in diverse “cité”, grandi quartieri operai composti da villette a schiera che circondano le miniere: due piani ed un giardinetto giustificavano il duro lavoro.
Le diverse miniere che caratterizzavano il pianeggiante paesaggio del Limburgo sono ormai di diverso tipo: alcune sono abbandonate a se stesse da anni, altre sono state convertite a nuovi usi. L’idea è che la vita degli abitanti continui a girare intorno alla miniera, anche se per nuovi e diversi motivi.
Il tono freddo dell’ambientazione invernale è la rappresentazione metaforica della stasi in cui vive la numerosa comunità italiana, l’atmosfera invece predominante all’interno di ogni nucleo della comunità filmata è calorosa. I caratteri espressivi dei personaggi selezionati si propongono come un cuscinetto antitetico alla freddezza dell’ambiente circostante.