Sinossi *: Il film è un viaggio, sulle orme dei grands tours di Goethe e Stendhal, nella ricchissima zona del Vulture Alto Bradano, a nord della Basilicata, che comprende 22 cittadine e piccoli paesi, i più belli e importanti della regione. Da Acerenza a Venosa, da Melfi a Rionero in Vulture, senza dimenticare Rapolla, Barile, Ripacandida, Atella, San Fele, Palazzo San Gervasio, Banzi, Forenza, Oppido Lucano, Genzano di Lucania; con monumenti religiosi tra più importanti di tutto il sud, come la normanna Cattedrale di Acerenza, l’Incompiuta di Venosa, le Abbazie di Pierno e Banzi, per non citare le numerosissime chiese rupestri, ricchissime di palinsesti interi di affreschi bizantini. E i castelli normanno federiciani Di Melfi e rinascimentali di Venosa. Con una natura rigogliosa e millenaria, ricca di boschi, di laghi vulcanici come i laghi gemelli di Monticchio; di acque minerali a profusione, dello straordinario vino aglianico del Vulture
Una zona ricchissima di Storia, dove sono avvenuti concili, dove sono state decise le crociate in Terra Santa. Dove i Templari hanno avuto origine e sviluppo, dove Roberto il Guiscardo ha operato ed è sepolto, dove esistono le più importanti catacombe ebraiche d’Italia (a Venosa). Dove Federico II ha scritto il codice di Melfi. Dove è nato il grandissimo poeta Quinto Orazio Flacco (Carpe Diem), il giurista e deputato Giustino Fortunato.
I luoghi e la Storia sono integralmente presentati e raccontati dagli studiosi del posto, storici dell’arte, giornalisti, parroci e monaci, professori e stagisti, poeti e produttori di aglianico, giustamente orgogliosi della propria terra. Le musiche che accompagnano il viaggio sono per larga parte composte da Gesualdo da Venosa, madrigalista originalissimo e Francesco Stabile, compositore ottocentesco, i più importanti musicisti della zona. Anche la Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini, serve a sottolineare l’approccio familiare e domestico del documentario, al centro del quale c’è sempre l’uomo, la sua fede, la sua superstizione, il fervore mistico e operoso, le sue paure millenarie.
A commento visivo ci sono anche sequenze tratte da alcuni film girati nella zona, da "Mineurs" e "Darsi alla Macchia" al capolavoro assoluto "Il Vangelo Secondo Matteo" di Pier Paolo Pasolini, girato anche a Barile, nelle antiche cantine.
Ne viene fuori il quadro di una zona ricca di spiritualità, strettamente connessa con la terra e con le attività che ne traggono frutti, la pastorizia, l’allevamento, le coltivazioni. Una spiritualità viscerale e concreta che i contadini e i pastori praticavano spontaneamente, e che già Orazio esaltava nei suoi carmi, come O Fons Bandusiae, o Sul Vulture appulo, conscio già da allora della ricchezza e della profondità e stratificazione della sua terra.